In Mozambico, Malawi e Zimbabwe 157 morti per il ciclone Idai
19 marzo 2019
Il tifone sta attraversando vari stati dell’Africa meridionale con piogge e venti fino a 160 chilometri orari. Colpita anche la Mozambique Adventist University
«Al suo primo passaggio, il ciclone Idai ha ucciso almeno 122 persone in Mozambico e Malawi. Il presidente della Chiesa avventista mondiale, Ted N.C. Wilson, ha fatto appello alla preghiera per il Mozambico raggiunto dal ciclone Idai. Forti venti a 160 chilometri orari hanno spazzato Beira, città portuale dove vivono oltre 500mila abitanti e che ospita la Mozambique Adventist University». Si legge così sul sito di Notizie Avventiste, che riferisce anche che nell’ateneo avventista era in corso una conferenza internazionale su bibbia e missione, quando la tempesta ha colpito per la prima volta il paese africano, all’inizio della settimana. La conferenza biblica è stata sospesa e i partecipanti si sono trasferiti in un hotel per trovare rifugio.
«Preghiamo per la popolazione e le chiese in Mozambico, soprattutto per Beira – ha scritto Wilson sulla sua pagina Facebook -. Un grande ciclone sta colpendo l’area, e si rilevano già danni presso l’università». Wilson ha anche chiesto di pregare per coloro che nel Paese e in Malawi sono già stati colpiti dal ciclone, così come per il Sudafrica e lo Zimbabwe. La Mozambique Adventist University è tra i destinatari dell’offerta che le comunità avventiste del mondo raccoglieranno alla fine di questo primo trimestre del 2019, nell’ultimo sabato di marzo, per ampliare la facoltà di scienze della nutrizione.
Il consiglio delle chiese dello Zimbabwe ha twittato «I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno a coloro che hanno perso i loro cari e le loro case». Brian Peddle, generale dell’Esercito della salvezza internazionale, ha rivolto un pensiero a chi nei paesi colpiti sta gestendo l’emergenza «L’Esercito della salvezza ha una presenza significativa in ogni paese, Dio benedica coloro che aiutano in questa circostanza».
Il bilancio dei morti è ancora provvisorio. Migliaia di persone sono ferite, sfollate o isolate.