
Tre giorni di preghiere per la Nigeria
31 gennaio 2019
L’arcivescovo anglicano della Nigeria Nicholas Okoh ha chiesto tre giorni di preghiere il prossimo fine settimana in vista delle elezioni presidenziali e parlamentari
La Nigeria è in attesa di una svolta, dovrà recarsi alle urne per le elezioni presidenziali e parlamentari il 16 febbraio. Nel paese africano sarà dunque eletto un Capo di Stato e sarà rinnovato il Parlamento Federale. Sulla tornata elettorale però pesa la minaccia del terrorismo di Boko Haram e di possibili brogli elettorali.
L’arcivescovo anglicano della Nigeria Nicholas Okoh ha dunque chiesto ai suoi fedeli tre giorni di preghiere e di digiuno, da tenersi il prossimo fine settimana in vista delle elezioni. Il primo turno di votazioni è previsto il 16 febbraio, l’ultimo, con relativo scrutinio, il 2 di marzo.
Anche il segretario generale della Chiesa della Nigeria della Comunione anglicana mondiale Paul Dajur ha invitato «tutti gli anglicani e i nigeriani ad unirsi alle preghiere per sostenere la Chiesa e la stessa Nazione, nella direzione della pace e della legalità».
Tra le risorse messe a disposizione dalle chiese anglicane per le sue diocesi anche i Salmi 32 e 51, «utili come pentimento e confessione dei peccati: individuali, istituzionali, organizzativi, comunitari e nazionali», hanno ricordato le chiese anglicane nigeriane, una «chiamata al pentimento – si legge – che dev’essere rivolta ai peccati quali la corruzione, il nepotismo, il tribalismo, lo spargimento di sangue, la perversione sessuale, l’oppressione, l’ingiustizia, la malvagità»; una preghiera in particolar modo chiede «che aleggi in occasione delle elezioni uno spirito di lealtà tra i diversi schieramenti politici chiamati a confrontarsi in tutte le elezioni della nazione. Per evitare violenze e violazioni dei diritti umani e civili fondamentali e per promuovere la pace nelle comunità, nelle città, in tutta la nazione prima, durante e dopo le elezioni».