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Sei sottozero

La prima squadra afro-italiana di curling

Vedere degli atleti africani sul ghiaccio (del curling) di Pinerolo va venire in mente il film della Disney «Quattro sottozero» (Cool runnings). La storia narrata nel film, che ripercorre fedelmente quella reale, racconta l’esperienza sportiva della squadra di bob a quattro della Giamaica. Una storia incredibile che vide protagonista la nazionale giamaicana alle Olimpiadi invernali di Calgary 1988 e che però ebbe esiti (sportivi) disastrosi (ribaltamento e lunga scivolata finale senza danni per gli atleti). La passione però ha spinto la nazionale a riprendersi alcune rivincite: Lillehammer 1994 e Sochi 2014 hanno visto protagonista nuovamente il bob giamaicano, questa volta con risultati discreti.

A Pinerolo sei migranti sono invece scesi sul ghiaccio facendo scivolare (e agli inizi scivolando in terra loro stessi) le stone (pietre) e allenandosi per partecipare a un campionato. Campionato che l’anno scorso gli è stato negato per alcune regole sugli atleti stranieri ma che quest’anno invece ha aperto le porte alla squadra, chiamata Africa First Curling Team: ad attenderli tanta emozione e la serie C.

E il legame con «Quattro sottozero»? 

Un documentario che Tomaso Clavarino vorrebbe realizzare, prodotto dalla ActingOUT e per cui è stato aperta una raccolta fondi a cui tutti posso partecipare. «Dal deserto alle Alpi, la storia della prima squadra di richiedenti asilo africani in Italia alle prese con la sfida più importante. Una storia di sport e integrazione in cui il ghiaccio diventa metafora di una condizione esistenziale» le parole usate per presentare il documentario che vuole raccontare l’esperienza di sport e di vita di Kebba, James, Edward, Seedia, Lamin e Joseph.

L’obiettivo della raccolta è di 15000 euro e ci sono ancora due settimane di tempo per contribuire. Come succede con questo tipo di raccolta fondi ci sono diverse tipologie di sostegno: da quella base di 10 euro, passando a quella da 15 che permette di avere una spilla personalizzata, 25 con poster autografato e spilla, 30 maglietta, spilla e poster, 35 premi precedenti e ringraziamento nei titoli di coda, 150 premi precedenti e stampa di una fotografia in edizione limitata, 300 che include anche una cena con il regista, 500 per avere una copia con diritti di proiezione (no profit) fino ai 1000 con cui si può diventare produttore associato.

Quindi, sempre per rimanere in ambiente cinematografico, il curling tornerà a essere presente sui grandi schermi, dopo «La mossa del pinguino» film del 2013 di Claudio Amendola, girato fra Roma e Pinerolo, con protagonista proprio lo sport che nella Città della Cavalleria è ormai di casa?

 

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