Inghilterra. La Chiesa riformata unita chiede scusa alle vittime di abusi
27 novembre 2018
Da un’ampia indagine, durata più di due anni, emergono prove di casi di abusi su minori da parte di ministri e di altri che occupano posizioni di fiducia nella chiesa
Dopo l’Unione battista della Gran Bretagna che nel 2016 avviò la revisione di un’indagine riguardante i casi di comportamento inappropriato o di abusi compiuti sui minori dai ministri, è il turno della Chiesa riformata unita (URC) che ha da poco concluso un’indagine, avviata nel 2015, per esaminare se avesse affrontato in modo appropriato i casi di abusi.
Per più di due anni, migliaia di documenti ecclesiastici risalenti ai tempi della fondazione dell’URC nel 1972 sono stati esaminati. A conclusione della ricerca sono emerse prove tangibili di casi di abusi sessuali nei confronti di minori, nonché di abusi sessuali, di comportamenti inappropriati, di violenza domestica, di abusi finanziari e spirituali da parte di adulti verso persone vulnerabili.
Sebbene siano stati riconosciuti esempi di buone pratiche e di risposte efficaci, l’indagine ha evidenziato errori da parte della Chiesa nella gestione di alcuni casi e nelle misure di protezione generali che sono state applicate. Ad esempio, vi sono stati casi in cui le accuse di abuso sono state respinte senza che vi fossero controlli e accertamenti, oppure occasioni in cui la Chiesa non ha provveduto ad applicare opportune sanzioni disciplinari.
«Esistono prove – si legge nell’indagine – che i bambini hanno cercato di condividere le loro storie, ma queste non sono state prese in considerazione né credute al momento della diffusione della notizia. In almeno un caso questa mancata azione ha fatto sì che ci fossero altre vittime dello stesso autore».
«Alcuni di questi casi non sono recenti, e spesso riguardano una mancanza di comprensione dell’abuso sessuale infantile e una risposta inappropriata».
«In alcuni casi i ministri sono stati autorizzati a tornare a svolgere il proprio ministero, nonostante le denunce».
«In altri casi il comportamento segnalato non sembra essere riconosciuto come abuso o come atto a cui bisognava rispondere efficacemente; (…) in alcuni casi, in risposta alla diffusione della notizia c’è stata la colpevolizzazione della vittima o la minimizzazione dell’abuso».
Preso atto dei risultati emersi dall’indagine, il Consiglio della Missione, organo esecutivo dell’URC, ha chiesto scusa per tutte le occasioni in cui non è riuscito a proteggere o ad ascoltare bambini, giovani o adulti che hanno subito abusi fisici e sessuali da parte di ministri e di altre figure che occupano posizioni di fiducia nella chiesa.
Il rev. John Proctor, segretario generale della Chiesa riformata unita, ha dichiarato: «La Chiesa riformata unita offre sincere scuse ai sopravvissuti agli abusi e alle loro famiglie, ai difensori e alle comunità. Riconosciamo i passati errori della Chiesa riformata unita e il coraggio dei sopravvissuti, alcuni dei quali hanno rivelato esperienze di abuso eccezionalmente difficili e che cambiano la vita. Qualsiasi danno o abuso inflitto dalle persone di cui ci fidiamo è e rimarrà una profonda fonte di dolore e di vergogna per la Chiesa».
«La Chiesa invita chiunque serva le nostre congregazioni, i sinodi, le istituzioni e gli uffici a continuare a compiere passi significativi per sostenere e proteggere i bambini, i giovani e gli adulti dalla sofferenza e da qualsiasi forma di abuso», ha concluso John Proctor.