
Siria. Il Cec: «Liberate Ibrahim e Yazigi»
09 luglio 2018
In una nota ufficiale il Consiglio ecumenico delle chiese chiede, ancora una volta, la liberazione dei due arcivescovi siriani rapiti nel 2013
Il Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) ha espresso preoccupazione per la «situazione dei cristiani residenti in Medio Oriente» e per la loro «sicurezza». Un appello lanciato in occasione dell’ultima riunione del Comitato centrale con una rinnovata richiesta: la liberazione di due arcivescovi siriani rapiti vicino ad Aleppo in Siria; l’arcivescovo ortodosso siriano Yohanna Ibrahim e l’arcivescovo greco-ortodosso Paul Yazigi, catturati da uomini armati nell’aprile del 2013.
«Il Comitato centrale, con dolore e preoccupazione, ricorda il rapimento avvenuto cinque anni fa di Youhanna Ibrahim e Paul Yazigi. Continuiamo a pregare per il loro ritorno – si legge nella nota ufficiale del Cec –, per la loro sicurezza, per le loro chiese, per le loro comunità e le loro famiglie affinché la liberazione possa rappresentare un segno tangibile di speranza per tutti i cristiani presenti in Siria e nella regione mediorientale».
La dichiarazione inoltre afferma che sarebbe ormai «necessario giungere a un nuovo “Patto sociale” in tutta la regione del Medio Oriente, per proporre una narrativa nuova e condivisa da tutte le comunità incentrata sull’inclusione, sul diritto di cittadinanza e sul rispetto dei diritti umani costituzionalmente garantiti; un “Patto” dove tutte le chiese e le comunità di fede possano attraverso le loro identità etniche, religiose e culturali, vivere e prosperare nell’amore e nella grazia donata da Dio a tutti».