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«Ci rifiutiamo di essere complici»

In Usa migliaia di cristiani in processione alla Casa Bianca “bacchettano” Trump

«Non siamo un movimento di destra, non siamo un movimento di sinistra, siamo un movimento di Gesù» così specifica su Twitter la rivista Sojourners, fondata dal pastore Jim Wallis, tra i firmatari della “Confessione di fede in tempo di crisi” con, fra gli altri, il pastore episcopaliano Michael Curry, predicatore del royal wedding fra il principe Harry e Meghan Markle.

Da questa confessione è scaturita una azione pubblica. Giovedì 24 maggio, dalla National City Christian Church a Washington DC, migliaia di leader cristiani ed ecumenici di diverse confessioni, ma anche semplici fedeli, hanno preso parte a una processione con successiva veglia silenziosa di preghiera, a lume di candela, davanti alla Casa Bianca. «Crediamo che siano in gioco due cose: l’anima della nazione e l’integrità della fede. Crediamo che le questioni siano più profondamente teologiche che non meramente politiche. In questo momento di crisi politica, morale e teologica negli Stati Uniti siamo profondamente preoccupati per il risorgere del nazionalismo bianco, del razzismo e della xenofobia, misoginia, attacchi contro immigrati, rifugiati e poveri, le costanti menzogne dei più alti dirigenti della nazione, in una deriva autocratica e autoritaria» si legge sul sito del movimento ReclaimingJesus, dove è citato anche Martin Luther King, pastore battista premio Nobel per la pace, attivista per i diritti degli afroamericani ucciso il 4 aprile 1968 a Memphis.

«Reclamiamo Gesù», «Ci rifiutiamo di essere complici», «C’è una crisi morale e politica ai più alti livelli nel nostro governo e nelle nostre chiese», questi sono alcuni dei messaggi rimbalzati sui social in occasione della marcia. «Supportiamo la democrazia non perché crediamo nella perfezione umana, ma proprio perché non ci crediamo» ha twittato Curry, accompagnando le sue parole con l’hashtag #ReclaimJesus e #JesusMovement.

Altri firmatari della Confessione, Carroll A. Baltimore della Global Alliance Interfaith Network, Peter Borgdorff della Chiesa riformata del Nord America, Amos Brown della Convenzione nazionale battista degli USA, Richard Hamm della Chiesa dei discepoli di Cristo, Lawrence Reddick della Chiesa episcopale metodista.

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