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Riflettere sui populismi
03 maggio 2018
3 giorni di conferenza a Berlino: le chiese si interrogano su come far fronte alla narrativa della paura e dell’odio
Si è aperta ieri alla Dietrich Bonhoeffer Haus di Berlino una conferenza internazionale di tre giorni, organizzata da quattro grandi realtà: la Federazione Luterana Mondiale, la Chiesa di Svezia, Brot für die Welt e l'Evangelische Akademie zu Berlin.
Il tema dell'incontro, di urgente attualità, invita ad un confronto sul ruolo delle Chiese nell'azione per la giustizia e contro il Populismo. Alla settantina di partecipanti, provenienti da accademie e chiese di varie parti del mondo, dall'est europeo all'America Latina e dagli Stati Uniti all'Africa subsahariana, passando per Myanmar e fino alla Svezia, si sono unite ieri pomeriggio altrettante persone per la prima sessione, pubblica, dei lavori.
Presso la Französische Friedrichstadtkirche, il dibattito è iniziato grazie al profondo e ricco contributo di Heinrich Bedford-Strohm, Landesbischof (vescovo) luterano in Baviera e Vorsitzer des Rates (presidente del consiglio) della Chiesa Luterana in Germania, e di Antje Jackelén, Erzbischöfsin (arcivescova) della Chiesa di Svezia e vicepresidente della regione nord della Federazione Luterana Mondiale.
Alla «narrativa della paura e dell'odio» promulgata dai populismi che attanagliano la società e le chiese del nostro tempo, il cristianesimo deve rispondere con la narrativa, con la testimonianza, della fiducia, dell'amore, della verità e della speranza, ha argomentato Bedford-Strohm.
Jackelén ha approfondito, rilanciando il discorso sull'importanza di un rinnovato impegno delle chiese ad affrontare la questione al loro interno e nelle società, partendo da un'autocritica e dalla riaffermazione dei valori centrali della fede cristiana. Il cristianesimo nasce e si fonda su una scelta costante di andare al di là di ogni frontiera - a partire dalle due più grandi, superate da Dio: quella dell'incarnazione e quella della resurrezione. Per tale motivo, non è possibile che le chiese si chiudano in se stesse, in tempi di populismi, razzismi e fondamentalismi. É di fondamentale importanza cercare dialogo e confronto, spezzare il muro-contro-muro (e una simile affermazione, a Berlino, ha la sua risonanza), e rivendicare il fondamento biblico della Comunità Cristiana globale e riconciliata.