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Coree: «La primavera sta arrivando»

Messaggi dai leader religiosi ecumenici mondiali e dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia sullo storico incontro fra Kim Jong-un e Moon Jae-in

«Un segnale distensivo che può essere il volano per nuove strategie di pace» così il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), ha commentato lo storico incontro fra Kim Jong-un, leader nordcoreano, e Moon Jae-in, presidente sudcoreano, che venerdì 27 aprile alle 2,30 ora italiana si sono stretti la mano e hanno camminato per mano, superando la linea di confine di Panmunjeom, che dal 1953 divide le due Coree.

«Come cristiani, preghiamo per le chiese sorelle coreane affinché possano essere come lampada sul candeliere, che fa luce a tutti quelli che sono in casa (Matteo 5:15-16). Ci auguriamo anche che il cammino per la giustizia, la pace e il disarmo diventino priorità assoluta nelle agende di tutti i governi e che le rappresentanze religiose facciano la loro parte» ha concluso Negro.

Nel corso del 2018 i due leader firmeranno uno storico trattato di pace intercoreano: «Abbiamo fatto la storia», avrebbe pronunciato Kim Jong-un durante l’incontro ai margini del quale lui e Moon Jae-in hanno piantato un albero commemorativo.

Numerose dichiarazioni si sono susseguite alla vigilia dell’avvenimento, fra cui quella della Conferenza coreana delle religioni per la pace (KCRP), organismo interreligioso fondato nel 1986 e composto da rappresentanti di sette denominazioni (protestante, cattolica, buddista, buddista won, confucianesimo, ceondoismo e religioni native coreane). «La pace nella penisola coreana non è solo il nostro sogno, ma anche il nostro dovere» si legge in una nota congiunta. «Dalle Olimpiadi invernali del 2018, abbiamo visto segnali positivi di pace nella regione. Il summit inter-coreano del 27 aprile e il summit nord-coreano- Stati Uniti che si terrà a maggio saranno ricordati come importanti momenti spartiacque nella storia dell’umanità» proseguono i firmatari, che si appellano ai governi coreani, ai governi americano, cinese, russo e giapponese affinché sostengano il processo di pace per portare la penisola coreana a essere terra di pace e dialogo. «La primavera porterà pace non solo nella penisola coreana, ma in tutto il mondo, a tutta l’umanità. Le 7 religioni in Corea pregano con la più profonda serietà e sincerità per una Primavera di pace» conclude la KCRP.

Messaggi e preghiere per la storica giornata sono giunti anche dal Consiglio nazionale delle chiese in Corea (NCCK), dalla Conferenza cristiana dell’Asia (CCA) e dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) che rispettivamente hanno invocato all’uguaglianza e al rispetto reciproco e invitato alla speranza e a sostenere il superamento dei conflitti.

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