Il premio «Denton e Janice Lotz» 2018 a Christer Daelander
13 marzo 2018
Daelander, svedese, è rappresentante ufficiale dell’Alleanza battista mondiale presso l’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ed è impegnato per conto della Federazione battista europea nella difesa della libertà religiosa
Il premio per i Diritti umani «Denton e Janice Lotz» 2018, promosso dall’Alleanza battista mondiale (Bwa), sarà consegnato a Christer Daelander.
La candidatura è stata annunciata al Comitato Esecutivo della Abm il 7 marzo riunito a Falls Church, in Virginia, negli Stati Uniti. Il premio – istituito nel 2006 e assegnato per attività significative ed efficaci atte a garantire, proteggere, ripristinare o preservare i diritti umani come affermato nella Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite – sarà consegnato durante l’annuale incontro del Consiglio generale della Bwa che si terrà a Zurigo, in Svizzera, il prossimo luglio.
Daelander, svedese, è rappresentante ufficiale della Bwa presso l’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, in Svizzera, e lavora a stretto contatto con rappresentanti del Vaticano e di altre tradizioni cristiane. Inoltre è rappresentante della Federazione battista europea (Ebf) per la libertà religiosa, impegnato in Europa, in Medio Oriente e, in particolare in Asia centrale. Daelander ha fornito resoconti di prima mano sulle violazioni della libertà religiosa in Tagikistan e Azerbaigian alle Riviste periodiche delle Nazioni Unite. Ha visitato l’Asia centrale prendendo contatti con rappresentanti di governi, ambasciate e organizzazioni, come l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. Nel novembre 2017, ha riunito persone chiave delle comunità cristiane delle minoranze in Asia centrale, offrendo formazione e strumenti pratici per difendere la libertà religiosa nel loro contesto.
«Christer è un esempio fondamentale dell’impegno battista per i diritti umani e la libertà», ha dichiarato il segretario generale della Bwa, Elijah Brown. «La sua profonda fede in Dio e il suo impegno verso la Chiesa esemplificano la potenza liberatrice che abbiamo in Cristo Gesù. Lo raccomandiamo per la sua lealtà, fede e servizio». L’Ebf ha detto che l’altruismo e la fedeltà di Daelander «hanno portato a una rinnovata azione a favore dei diritti umani e della libertà religiosa all’interno della nostra comunità». È simile a Cristo «nel trattare tutti» ed è «un fedele difensore di un’autentica testimonianza battista». Parole di apprezzamento sono giunte anche da parte di Karin Wiborn, segretaria generale del Consiglio cristiano svedese, che ha dichiarato: «Christer sta facendo un eccezionale lavoro di difesa dei diritti umani nella Chiesa unita in Svezia, nell’Ebf e per conto della Bwa».
I precedenti vincitori del premio sono stati: Cynthia Maung della Birmania nel 2017; Ilie Coada della Moldavia nel 2014; Glen Stassen degli Stati Uniti nel 2013; Edgar Palacios di El Salvador nel 2012; Wati Aier dell’India nel 2011; Leena Lavanya dell’India nel 2009; Dennis Datta del Bangladesh nel 2008; João e Nora Matwawana dell’Angola nel 2007; e Gustavo Parajón del Nicaragua nel 2006.