Verso le elezioni nel pinerolese e nelle valli
21 febbraio 2018
Il confronto tra i candidati del territorio ha messo in campo i temi e le posizioni dei partiti
Domenica 4 marzo, il giorno delle elezioni politiche, si avvicina. Finalmente, anche il pinerolese ha organizzato un confronto aperto e pubblico tra i candidati del territorio. L’occasione si è avuta venerdì 16 febbraio alle 21 a Pinerolo nel salone del Circolo Sociale in via Duomo 1. La serata è stata organizzata da Officina Pinerolese, l’associazione culturale fondata nel 2013 da giovani pinerolesi.
Finalmente i giovani
Si dice sempre più spesso che i giovani non siano interessati o si stiano allontanando dalla politica. Però, a guardare la composizione del centinaio di partecipanti alla serata, il novanta per cento del pubblico era rappresentato da persone sotto i quarant’anni, con un altissima incidenza di under 20. Un aspetto che è stato notato e ricordato in tutti gli interventi dei cinque candidati, che al contrario hanno tutti un’età sopra i 45 anni.
I candidati
Alla serata sono stati invitati a parlare Madga Zanoni per il Partito Democratico, Franco Trivero per il Movimento 5 Stelle, Franco Milanesi per Potere al Popolo, Lorenzo Tibaldo per Liberi e Uguali, e Gualtiero Cafaratto per la Lega Nord. Quest’ultimo è stato chiamato a sostituire l’assenza dell’ultimo momento della candidata di Forza Italia all’Uninominale alla Camera nel collegio di Pinerolo Daniela Ruffino. Zanoni, Trivero e Milanesi si sfideranno all’Uninominale alla Camera nel collegio di Pinerolo/val Susa, (Piemonte 1-09). Caffaratto e Tibaldo, invece, sono inseriti, rispettivamente in quarta e terza posizione nei listini dei loro partiti nel proporzionale alla Camera nel collegio plurinominale Piemonte1-2 che comprende tutta la ex provincia di Torino, capoluogo escluso.
I temi
Le domande erano state preparate dall’associazione dei giovani pinerolese e i candidati avevano circa 2 minuti a testa per rispondere. I temi affrontati sono state le politiche migratorie e di accoglienza, il rapporto con l’Euro e con l’Europa, il diritto allo studio, il rapporto con il territorio di riferimento e il lavoro.
Migranti
Sulle politiche migratorie Zanoni – sulla scia di quello che sta facendo il suo Governo guidato da Paolo Gentiloni – ha proposto, interventi concreti verso i paesi da dove arrivano gli stranieri per limitare la loro partenza. In più ha insistito sulla necessità di grande attenzione e cura nei confronti dei minori non accompagnati, rivendicando l’istituzione del fondo per minori non accompagnati da difendere e da integrare con maggiori risorse. Minori da difendere esattamente come le donne migranti, le prime potenziali vittime di tratta.
Per Milanesi la diminuzione degli sbarchi da 180.000 a 120.000 nel 2017 è stata la conseguenza della legge Minniti-Orlando dell’aprile 2017, definita «scellerata» da Milanesi, che ha creato «campi di concentramento in Libia sanzionati in 3 occasioni dall'Onu». Milanesi ha criticato le pessime condizioni dei Cie, i centri di prima accoglienza ma ha apprezzato il lavoro dei progetti Sprar lamentando però che sono presenti soltanto in 1000 comuni su 8000.
Lorenzo Tibaldo ha ribadito l’importanza di «cambiare cambiare le cose in Africa nei prossimi 5-10 anni perché ora tutte le fazioni finanziano quel gruppo etnico o quella fazione politica che altera la pace e la stabilità e genera i flussi migratori». Tibaldo vorrebbe che si «modificasse il trattato di Dublino, votato nel 2003 e nel 2013 dai governi italiani, che obbliga la responsabilità dell’asilo al Paese di primo sbarco del migrante». Caffaratto ha ribadito il programma della Lega Nord di impedire ogni immigrazione illegale con il conseguente rimpatrio di tutti i migranti irregolari. Un po’ più morbida la posizione di Trivero che, in linea con il programma del suo partito, ha l’obiettivo “sbarchi zero” per «evitare il business dell’immigrazione illegale che arricchisce mafie e scafisti, in modo da regolarizzarla ancora di più di come non lo sia ora».
Euro si, Euro no
Tutti i candidati hanno convenuto sulla enorme gravità di una eventuale uscita dell’Italia dalla moneta unica. Ci sono state però alcune sostanziali differenze in campo economico. Per Trivero «il pareggio di bilancio in costituzione è illegittimo e dannoso all’economia nazionale». Trivero vorrebbe un’Europa delle persone e non delle banche, «invertendo il percorso fatto in questi anni dall’Unione». «Se la tassazione in un paese è del 5% e nel nostro il 64% è chiaro che un investitore va all'estero», ha detto, ribadendo il programma pentastellato della lotta totale all'evasione fiscale e alla corruzione.
Zanoni ha invece chiesto «più Europa», sostenendo che i giovani sono già molto più europei delle generazioni prima di loro. Al contrario di Trivero ha ribadito l’importanza del Pareggio di bilancio in costituzione definendolo «un bene fondamentale» ma ha criticato fortemente il fiscal compact, cioè il patto di bilancio europeo.
Milanesi e Pottere al Popolo guardano all’«Europa sociale e ai problemi che portano una multinazionale come Embraco a disinvestire dall’Italia per portare tutta la produzione in Slovacchia dove la manodopera costa meno e la tassazione è più favorevole». Tibaldo ha ricordato la storia dicendo che «75 anni fa i giovani del gruppo della Rosa Bianca vennero ammazzati da Hitler perché volevano un'Europa libera federale e dei popoli. Un’ Europa di equità e di libertà. Un Europa democratica e giusta è l’unico antidoto allo strapotere degli assolutismi di Erdogan, Putin, e Trump», ha detto il candidato di Leu.
Università e diritto allo studio
Zanoni ha ricordato l’aumento del fondo ordinario per l'università per non far pagare le tasse agli studenti meno abbienti. Tibaldo ha ribadito la proposta di Leu di università gratis per tutti con tasse regionali proporzionate ai livelli di Isee. Caffaratto della Lega ha detto di voler aiutare soltanto chi è più bravo e ottiene i risultati migliori nello studio. Trivero ha proposto l’abolizione dei quiz e dei corsi a numero chiuso, chiedendo una «‘no tax area’ per le famiglie con redditi fino a 25000 euro annuo». Trivero ha anche detto che «in questi 25 anni l'università ha umiliato i suoi cervelli migliori costringendoli all’emigrazione all’estero. Un fenomeno, quella della fuga dei cervelli all’estero, da ridurre e risolvere»
Territorio e ipotesi Olimpiadi 2026
Franco Milanesi ha ribadito la ricchezza del territorio pinerolese dal punto di vista culturale e economico. Un luogo «non banale, non ordinario», ha detto. «Ha vissuto momenti molto forti ed ora bisogna ripensare la pianificazione del territorio. Personalmente sono contro l’ipotesi delle Olimpiadi nel 2026 perché non ne beneficia la collettività», ha aggiunto.
Per Zanoni bisogna proseguire il cammino e le cose fatte negli ultimi 5 anni: «Io ho fatto da collegamento con tutti i sindaci del territorio – ha detto la senatrice – L’ipotesi del ritorno delle Olimpiadi è assolutamente da sostenere perché nel 2006 hanno portato il completamento dell’autostrada Torino-Pinerolo, della circonvallazione di Pinerolo, del rifacimento di Piazza Facta, proprio perché tutto il territorio aveva lavorato congiuntamente», ha ricordato Zanoni.
Fortemente contrario alle Olimpiadi Franco Trivero che è presidente di Pro Natura Alta val Susa. «Sono contrario perché il Comitato olimpico internazionale estromette gli abitanti dalla sovranità del proprio territorio e perché pretendono di decidere da soli».
Caffaratto si è detto favorevole alle Olimpiadi e «auspico – ha detto – un ripensamento della sindaca di Torino così come lo ha avuto il sindaco di Pinerolo, Luca Salvai, anche lui cinquestelle. Devono essere olimpiadi sostenibili e prevedere delle soluzioni post-olimpiche che nel 2006 non fu previsto». Per Tibaldo, sull’argomento Olimpiadi «bisogna discuterne bene. In primo luogo bisogna pensare ai servizi che mancano adesso: bisogna attuare il potenziamento dei trasporti pubblici, della ferrovia e investire nella sanità pubblica», ha detto.
L’incontro è stato utile per conoscere i candidati del territorio e conoscere le loro idee. L’unico rammarico è che ognuno ha parlato per sè, senza relazionarsi con i programmi dei colleghi e, soprattutto senza ipotizzare che cosa accadrà dopo il 4 marzo.
Nessuno ha avuto una prospettiva di mediazione politica in prospettiva della futura governabilità, cioè la dialettica che inevitabilmente si aprirà dopo le elezioni.