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Usseaux-Pragelato: fusione in vista?

Incontro pubblico per discutere lipotesi di unione fra i due comuni. Ma il fronte dei contrari sembra in maggioranza.

Sabato 27 gennaio a Usseaux, presso il punto Museo Brunetta, si è tenuto il primo incontro pubblico per presentare e discutere l’ipotesi di fusione tra il comune dell’alta Val Chisone e la vicina Pragelato. Il dibattito è stato aperto dal sindaco di Usseaux Andrea Ferretti che ha presentato un lungo documento in cui è stata illustrata l’attuale situazione del paese, la sua storia e i principi generali che potrebbero regolare la fusione. «L’idea - spiega Ferretti - nasce da una semplice domanda: un piccolo comune come il nostro è ancora in grado di rispondere con efficacia alle esigenze del territorio e, soprattutto, della popolazione più giovane?» 

Nel suo intervento Ferretti ha sottolineato come finora sia mancata una politica di territorio e di come l’ipotesi della fusione sia stata pensata proprio in quest’ottica. Nel corso dell’incontro il sindaco di Usseaux ha anche spiegato quali potrebbero essere i passaggi per arrivare, eventualmente, a questa decisone «Il percorso prevede uno studio di fattibilità che permetta di capire quali sono i pro e i contro di una decisione del genere. La legge permette di stabilire autonomamente regole e caratteristiche del nuovo ente, motivo per cui credo sia utile avviare una discussione in tal senso, anche per anticipare un’eventuale decisione calata dall’alto». 

In termini numerici, il nuovo comune si estenderebbe su una superficie di 127 mq e conterebbe una popolazione di 967 abitanti. Inoltre lo statuto permetterebbe ai due territori d’origine di avere pari rappresentanza, di stabilire la gestione dei tributi e di unificare il bilancio. Nel corso dell’incontro, il sindaco Ferretti ha anche evidenziato i benefici economici che potrebbero derivare dalla fusione: dalla Regione potrebbero arrivare 75.000 euro una-tantum e un incentivo annuo di 15.000 euro nei primi cinque anni. Il contributo statale sarebbe invece commisurato nel 50% dei trasferimenti erariali attribuiti per il 2010 e avrebbe una durata di 10 anni. 

Quello di sabato 27 gennaio è stato il primo di una serie di tre incontri sul tema: il prossimo avrà luogo sabato 10 febbraio nella medesima sede e vedrà la partecipazione anche della sindaca di Pragelato Monica Berton, mentre venerdì 9 marzo l’incontro sarà presso l’ufficio turistico di Pragelato. Il passo successivo potrebbe essere un referendum consultivo, inizialmente pensato in concomitanza con le elezioni politiche del 4 marzo, poi rinviato a data da destinarsi «I tempi sono troppo stretti e, inoltre, non volevamo che una questione così importante per il territorio venisse confusa dal voto politico: quindi se ne riparlerà indicativamente verso giugno» chiude Ferretti. 

Nonostante la dettagliata esposizione del sindaco, l’impressione è che, almeno tra i partecipanti al dibattito, il fronte dei contrari all’ipotesi di fusione sia al momento in maggioranza. Da Andrea Sgarbanti, per 10 anni sindaco e per altri 3 assessore, a Cristina Cappelletti, ex assessora, sono stati molti coloro che nel corso del dibattito hanno messo in dubbio l’efficacia e i vantaggi di una scelta come la fusione, portando ad esempio piccoli comuni in grado di rispondere autonomamente alle proprie esigenze di territorio e arrivando anche a paventare interessi politici dell’attuale primo cittadino di Usseaux.

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