World Economic Forum. Tveit (Cec) a Davos: «no alle armi nucleari»
23 gennaio 2018
Non solo esponenti del mondo della politica, della finanza e dell’imprenditoria, ma anche leader religiosi tra chi interverrà al summit in agenda dal 23 al 26 gennaio
«Creare un futuro condiviso in un mondo frammentato» è il filo rosso della 48a edizione del World Economic Forum (Wef) che si apre oggi a Davos (Svizzera). Il tema dell’annuale summit, che riunisce nella stazione sciistica elvetica il gotha della politica, della finanza e dell’economia mondiale, sarà variamente declinato – dalla globalizzazione all’ambiente passando anche per la cybersecurity e il sociale – e, com’è consuetudine, non mancherà l’intervento di alcuni leader religiosi.
Tra questi parteciperà al Wef il pastore norvegese Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), organismo ecumenico con sede a Ginevra che raggruppa 348 chiese evangeliche, ortodosse e anglicane in tutto il mondo per un totale di 550 milioni di cristiani in 120 paesi. Impegnato sul fronte della giustizia ecologica, della lotta alla povertà e alle diseguaglianze, questa volta porrà l’accento sull’urgenza di mettere in campo serie politiche di pace, a cominciare dall’abolizione delle armi nucleari. Nel suo messaggio, reso pubblico oggi dal Cec, non esita di parlare di “peccato”.
«E’ ora di dire che possedere ed utilizzare armi nucleari è peccato», dice Tveit, ricordando che l’anno scorso l’ONU ha ratificato il “Trattato sulla proibizione delle armi nucleari” aprendo di fatto il medesimo alla firma degli Stati. «Per i paesi del mondo esiste dunque un testo normativo; è un’opportunità per creare nuovi standard giuridici, etici e morali contro le armi nucleari», aggiunge il pastore luterano, che vede l’esistenza di queste armi come la più stridente antitesi ad una visione di vita condivisa e responsabile verso l’umanità tutta intera.
Tra gli altri partecipanti esponenti di comunità di fede – cristiani, ebrei, musulmani, bahà’i, e altri – da segnalare l’attivista per i diritti umani e fondatore della rivista statunitense “Sojourners”, pastore Jim Wallis; e Brian J. Grim, presidente della Religious Freedom & Business Foundation, che indagherà i rapporti tra potere e religione. La serata introduttiva, in agenda questa sera, si apre con gli interventi del direttore esecutivo del WEF Klaus Schwab e del card. Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale.