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Metti una notte d’inverno in un parco scozzese…

In Scozia, 8mila persone hanno preso parte all’iniziativa “Sleep in the Park”, una notte all’addiaccio per sensibilizzare sulla condizione dei senza tetto. Consistente la partecipazione di persone appartenenti alla Chiesa di Scozia

Sabato 9 dicembre, in tutta la Scozia, circa 8mila persone si sono date appuntamento nei rispettivi parchi cittadini per trascorrere un’intera notte all’aperto. «’Sleep in the Park’ – questo il nome dell’iniziativa - è stata pensata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei senza tetto che ogni notte dormono in ripari di fortuna”, ha spiegato il pastore Dereck Browning, moderatore della Chiesa di Scozia, mentre srotolava il suo sacco a pelo sull’erba dei centralissimi giardini di Princes Street, a Edimburgo. A questa sorta di notte di massa all’addiaccio, hanno partecipato anche personaggi dello spettacolo come il gruppo pop Deacon Blue, i cantanti Liam Gallagher e Bob Geldof, l’attore John Cleese che ha accompagnato la serata con una serie di «bed-time stories».

«Sleep in the Park» è nata come una coalizione di diversi enti – tra cui Social Bite, la Chiesa di Scozia, diversi consigli comunali - che si sono uniti anche per raccogliere fondi affinché nei prossimi cinque anni, in Scozia, nessuno sia più costretto a vivere per strada. Al calar della sera di sabato, le donazioni raccolte avevano già raggiunto la somma di 3,6 milioni di sterline.

«Non credo che l’evento di una notte riuscirà a cambiare la vita delle tante persone che vivono per strada – ha affermato Browning -. Un senza tetto non è semplicemente una persona senza un tetto sulla testa, ma qualcuno che affronta un disagio scoiale dalle cause più ampie che possono essere la violenza domestica, l’infrangersi di relazioni, la disoccupazione, la povertà, l’abuso di alcool e la dipendenza da droghe, il disagio mentale – solo per citarne alcune».

«Tuttavia - ha continuato Browning -, da questa sera migliaia di persone in più sono consapevoli di cosa significhi dormire all’aperto in una notte d’inverno». All’appuntamento la Chiesa di Scozia si è presentata in forze: su 8mila partecipanti almeno 1500 provenivano da chiese locali, presbitéri e organizzazioni diaconali dei presbiteriani scozzesi.

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