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Il Centro internazionale di studi teologici battisti cerca un nuovo direttore

L’Ibtsc con sede ad Amsterdam si occupa in particolare di storia e teologia anabattista/battista, di missiologia e di teologia pratica. Ne parliamo con la pastora Cristina Arcidiacono

L’International Baptist Theological Study Center (Ibtsc) ad Amsterdam è il centro europeo di formazione accademica della Federazione battista europea (Ebf), che un tempo aveva sede a Praga e prima ancora a Rüschlikon (Svissera). L’Ibtsc (www.ibts.eu) occupa i locali della chiesa battista di Amsterdam – situata in un quartiere ad alta concentrazione di diversità religiose – dove hanno sede anche gli uffici dell’Unione battista dei Paesi Bassi e dell’Ebf: una Baptist House che condivide strutture, risorse e opportunità di apprendimento e di crescita spirituale. Il Centro ha appena lanciato un bando di concorso per la ricerca di un nuovo direttore. Ne parliamo con la pastora Cristina Arcidiacono, segretaria del Dipartimento di teologia dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi) e membro del Board dell’Ibtsc, che selezionerà i candidati.

 

Qual è lo specifico del Centro internazionale di studi teologici battisti?

«L’istituto, che collabora con la Facoltà di teologia della Vrije Universiteit di Amsterdam e con la Manchester University (GB), è un centro di formazione postlaurea e si occupa in particolare di storia e teologia anabattista/battista, di missiologia e di teologia pratica. L’Ibtcs è un seminario a distanza, non c’è un corpo docenti in loco e, tra i suoi scopi ha quello di mettersi sempre più al servizio delle chiese della Federazione battista europea. Dal momento che il pastore Stuart Blythe, che dal 2014 è stato rettore dell’Ibtsc, si trasferisce in Canada per ricoprire la cattedra di teologia pratica della Acadia University, il Centro ha redatto un bando di ricerca per un nuovo direttore (all’ultimo incontro del Consiglio dell’Ibtsc si è deciso di utilizzare il termine “direttore” al posto di “rettore” che evoca maggiormente un seminario stanziale)».

 

A chi è diretto il bando?

«Fondamentalmente è rivolto ad accademici fortemente motivati, che vogliano mettersi al servizio delle chiese battiste europee, e che siano pronti a collaborare con le istituzioni e organizzazioni che fanno parte e partecipano al mantenimento del Centro. Si cerca un/a battista che abbia un dottorato in teologia pratica o in missiologia, e che abbia una formazione pedagogica per poter seguire gli studenti: una delle principali mansioni del direttore è infatti fare il supervisore delle tesi di dottorato. Il/la candidato/a dovrà inoltre avere una certa passione e iniziativa per far sì che l’Istituto di Amsterdam possa entrare nel cuore delle chiese europee e non solo (gli studenti provengono da Armenia, Canada, Croazia, Cuba, Repubblica Ceca, Ghana, Libano, Moldavia, Paesi Bassi, Ucraina e Stati Uniti) ed essere visto come uno strumento di formazione, di ricerca e di crescita.

Il bando è appena uscito (http://blog.ibts.eu) e il termine di presentazione delle domande è il 28 febbraio 2018. Ad aprile saranno fatti i colloqui e, come membro del Consiglio dell’Ibtsc farò parte del gruppo che selezionerà i/le candidati/e.

Spostando la sede dell’Ibtsc da Praga – che era stata scelta per aprire la formazione accademica alla realtà dell’Europa dell’est – ad Amsterdam, città occidentale che ha vissuto e vive il pluralismo e la modernità, si è voluti andare un po’ all’origini del movimento anabattista e del pluralismo religioso. La figura di direzione richiederà dunque un lavoro di frontiera e di connessione di realtà molto diverse per le quali l’Ibtsc può fare da ponte e da rete».

 

Qual è il rapporto che l’Ucebi ha con il Centro studi di Amsterdam?

«Nel corso dell’ultimo incontro del Consiglio che si è tenuto il 2-3 novembre, l’Unione battista italiana ha presentato richiesta ufficiale per diventare membro dell’Ibtsc in quanto non era automatico che le Unioni facenti parte dell’Ebf fossero membri del Centro. Si è trattato di una formalità necessaria che è seguita al fatto che dall’anno scorso sono entrata formalmente nel Board come “gender balance” (ero l’unica donna presente). Adesso siamo in due, perché si è aggiunta Valerie Duval-Pujol, teologa francese che ha portato un respiro ecumenico al gruppo. A differenza di tutti gli altri membri del Consiglio che ricoprono ruoli accademici o istituzionali, sono l’unica pastora in servizio con l’incarico di segretaria del Dipartimento di teologia dell’Ucebi, e ciò è ritenuto uno specifico importante soprattutto perché l’Ibtsc vuole rafforzare il legame con le chiese locali che affrontano temi che attraversano tutte le Unioni (ad es., l’intercultura, il coniugare l’interpretazione biblica con i diritti umani, e la formazione). Nell’ambito della collaborazione con l’Ucebi, c’è l’intenzione da parte dell’Ibtsc di fare richiesta di finanziamento all’otto per mille battista. In primo luogo si vorrebbe presentare un progetto a favore della Biblioteca del Centro che ospita una bella collezione di libri sulla storia anabattista e battista e che da quest’anno è iscritta all’Atla religion database, che rende fruibile online il suo catalogo e le sue riviste (sull’ultimo numero di Baptist Theologies dedicato ai “gender studies”, c’è un articolo della pastora e teologa Elizabeth Green); in secondo luogo, si sta pensando di finanziare borse di studio che possano permettere a studenti e studentesse di svolgere il dottorato in teologia ad Amsterdam, collaborando nello stesso tempo alle attività dell’Ibtsc».

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