Una Riforma «informale»
10 novembre 2017
Due iniziative in ambito francofono propongono una narrazione anticonformista della nascita della Riforma, tra stop motion e cartoons
C’è modo e modo di celebrare la Riforma, e quest’anno se ne sono viste davvero di tutti i colori: omini di plastica con le sembianze di Lutero, birre a lui dedicate, filmati, concerti e spettacoli, mostre, un numero impressionante di convegni, conferenze, cicli di incontri, seminari, happening ed eventi pubblici, libri, fumetti…
E anche su Internet si sono moltiplicate le iniziative: in Francia ad esempio è stato diffuso La Réforme en trois minutes, un efficace breve video realizzato in stop motion da Emeline Ferron e prodotto dalla Fondation Bersier e dal Musée virtuel du Protestantisme (fondato dalla Fondation Bersier, che dal 2003 raccoglie documenti, video, biografie e indicazioni bibliografiche sulla storia del protestantesimo) che racconta in modo assai efficace la storia di Lutero e del «terremoto» portato in Europa.
Ora arriva dalla Svizzera, forse non a caso all’indomani del fatidico 31 ottobre che doveva chiudere questo cinquecentenario, una serie di proposte che mescolano serietà e irriverenza.
14 brevi video (da uno o due minuti) che dalle ore 17 del 2 novembre sono stati caricati giorno per giorno sulla pagina Facebook di RTSReligion che li ha realizzati in collaborazione con il servizio multimedia della RTS e Mediaspro, allo scopo di raccontare la Riforma protestante in Svizzera attraverso i social media.
Sette di questi video raccontano in un minuto, con una serie di immagini che vanno dai cartoon ai quadri d’epoca ai filmati contemporanei, alcuni episodi significativi della nascita del protestantesimo nei cantoni elvetici, «con un tono anticonformista e volutamente provocatorio», come dichiarava il comunicato stampa di RTSReligion nel lanciare l’iniziativa. Si è cominciato a Zurigo con una storia di salsicce che dà il via alla Riforma di Zwingli, per continuare parlando ancora di cibo, ma a Ginevra, dove prima della Riforma il clero rappresentava il 10% della popolazione, una gran massa di gente il cui sostentamento era a carico dei lavoratori. In loro, esasperati da questi privilegi, maturò un forte sentimento anticlericale motivato da questioni non (soltanto) teologiche, e l’adesione ai principi più egualitari della Riforma. Il “viaggio” prosegue nei cantoni di Vaud, del Vallese, Basilea, Friburgo e Neuchâtel, dove si scopre come gli abitanti di Basilea distruggono tutte le statue della città in un giorno solo, o perché i friburghesi rifiutano di aderire alla Riforma per questioni legate ai redditi dei mercenari, o ancora come in alcune parti del cantone di Vaud cattolici e protestanti abbiano avuto due calendari diversi, con dieci giorni di scarto tra l’uno e l’altro.
Gli altri sette video, questa volta di due minuti, costituiscono una sorta di «glossario vivente» su altrettante parole chiave legate al grande cambiamento portato dalla Riforma, in particolare per quanto riguarda temi come indulgenze, disputa, iconoclastia, giustificazione per fede, naturalmente Riforma o anabattisti. Le spiegazioni sono affidate agli storici Karine Crousaz e Michel Grandjean che chiariscono concetti complessi con un linguaggio semplice e diretto.
Sul sito di RTSReligion sarà poi pubblicato un dossier con questi materiali, che sono frutto del lavoro realizzato nel 2016 dall’équipe radiofonica di RTSReligion.