Berna «illumina» la Riforma protestante
16 ottobre 2017
Venerdì prossimo sulle pareti del Palazzo Federale della capitale svizzera saranno proiettate immagini, colori e luci per raccontare il Cinquecentenario della Riforma
La «notte svizzera» è appena scesa su Berna e improvvisamente l’illuminazione della Piazza Federale si spegne. Suoni, note musicali e nuovi fasci di luce sostituiscono i lampioni illuminando e colorando di immagini la facciata del Palazzo Federale. Per 30 minuti si succedono fotografie, disegni, scritte, un vero inno al Cinquecentenario della Riforma protestante.
La Riforma diviene così suono e luce; temi e storie intorno al pensiero di Lutero scorrono sulle pareti: dalla traduzione della Bibbia, alla tragedia della peste, a pamphlet e manoscritti, alle guerre di religione tra iconoclastie e restrizioni.
Si intersecano simboli, immagini, suoni, rumori, parole appoggiandosi sull’architettura dell’edificio.
La rappresentazione rientra nella settima edizione di «Rendez-vous Bundesplatz», una manifestazione ormai consolidata che proseguirà sino al 25 novembre.
«Senza dubbio – scrive il giornalista Joel Burri su Protestinfo, testo rilanciato da 24 heures – il rinnovamento evocato è proprio quello innescato dalla Riforma. Un grande pubblico era presente giovedì scorso, durante la prova generale, ma non c’è dubbio che aumenterà venerdì prossimo in occasione della “prima”. Un’offerta culturale annuale, quella del Rendez-vous Bundesplatz, già diventata parte della tradizione bernese con le ultime due edizioni – prosegue Burri – che hanno attratto quasi 600.000 persone».
È comprensibile «che la Federazione delle chiese protestanti svizzere (Fpsc) – conclude –, abbia deciso quest’anno di inserire anche il Cinquecentenario della Riforma tra gli eventi, ricorrenza che cade appunto il prossimo 31 ottobre».
In occasione della presentazione alla stampa Brigitte Roux, direttora di Starlight Events, l’ente organizzatore, ha confessato: «quando l’idea ci venne sottoposta dalla Federazione delle chiese protestanti svizzere non fummo immediatamente convinti che potesse funzionare; e ponemmo una condizione: che la chiesa accettasse di lasciare piena libertà artistica ai creatori. Condizione che fu immediatamente accettata».
Un’installazione artistica e non un evento di comunicazione, proprio per stimolare una riflessione attraverso l’arte hanno rilevato Friedrich Förster e Sabine Weissinger, i due progettisti dello spettacolo.
«Sono evocate le persecuzioni – dicono – e così anche la distruzione delle immagini; emergono però anche temi quali la libertà di espressione e lo sviluppo del capitalismo, la centralità della Bibbia. Tutti simboli e narrazioni utili per far pensare».
Lo spettacolo è visibile gratuitamente tutte le sere volgendo lo sguardo sulla facciata del Palazzo Federale sino al 25 novembre alle 19 e alle 20,30.