Clima. Cec: «Agire insieme per un futuro più giusto e sostenibile»
05 settembre 2017
Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese, pastore Olav Fykse Tveit esprime vicinanza alle comunità colpite, in più parti del mondo, dalle inondazioni
Sono decine di migliaia le persone colpite dalle inondazioni in Asia meridionale e negli Stati Uniti. Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Olav Fykse Tveit, ha dichiarato che le chiese membro del Cec stanno pregando per i sopravvissuti e per i soccorritori: «Siamo con voi nel dolore della perdita dei vostri cari, delle case e delle vite distrutte. Preghiamo per il vostro coraggio e per quello di chi – chiese, vicini di casa – si prodiga per i soccorsi e per dare conforto in tanti modi, con imprese straordinarie e con semplici gesti di gentilezza».
In Asia meridionale, le inondazioni per le pesanti piogge monsoniche hanno colpito 40 milioni di persone in Bangladesh, India e Nepal, uccidendo almeno 900 persone e distruggendo decine di migliaia di abitazioni, scuole e ospedali. L’acqua ha sommerso terreni e abitazioni in Texas, Stati Uniti, a causa del passaggio dell’uragano Harvey, provocando almeno 39 morti.
Tveit, elogiando coloro (singoli individui, chiese e organizzazioni) che in tutto il mondo intervengono nell’emergenza immediata e nell’assistenza a lungo termine, ha anche esortato a riflettere e agire per prevenire nuove catastrofi, per la tutela dell’ambiente, la giustizia climatica e contro il riscaldamento globale, temi prioritari su cui il Cec lavora continuamente: «I disastri spesso palesano inquietanti ingiustizie. Un paese ricco ha risorse che i paesi poveri non hanno, per ricostruire una casa o per accogliere una popolazione sfollata. Come persone di fede sentiamo il grido della terra e il grido dei poveri. Dobbiamo agire insieme per un futuro più giusto e sostenibile per tutti e per il creato».