In Burkina Faso con i progetti otto per mille
22 agosto 2017
Dopo l’ambito dell’educazione il punto della situazione nell’agricoltura
Fra i numerosi progetti sostenuti dall’otto per mille della Chiesa valdese molti sono all’estero. Avevamo già ospitato su queste colonne alcune informazioni riguardanti i progetti in Burkina Faso con l’intervista ad Amadou Cissè con i progetti in atto nella regione di Gorom-Gorom. In questo caso si parlava del mondo della scuola, con lo «scambio» con il Collegio valdese di Torre Pellice che aveva anche sostenuto i progetti. Il sostegno oltre che dall’otto per mille arriva anche dalla Chiesa cattolica e da alcuni comuni della zona. «Il collegamento con il Burkina Faso nasce nel 2001, con il progetto di cooperazione decentrata Enndàm attivato dal comune e dalla comunità di Piossasco – ci aveva spiegato due anni fa durante la visita di Cissè Adriano Andruetto, consigliere comunale a Piossasco –. Nel corso degli anni sono stati coinvolti altri comuni del pinerolese e della cintura torinese: Airasca, Cantalupa, Coazze, Frossasco, Giaveno, Orbassano, Roletto, Pinerolo, Trana, Villarbasse e Piossasco. Tutti sostengono il progetto con un contributo economico annuale, che si va ad aggiungere alle nostre raccolte di beneficenza sul territorio. La rete di cooperazione vede protagoniste anche l’organizzazione Lvia e le realtà religiose della Diocesi di Pinerolo e della Chiesa Valdese».
Nei giorni scorsi invece nel Pinerolese è arrivato Amadou Ly che si occupa dei progetti di sviluppo sociale e che si è recato nelle valli per raccontare cosa si stia facendo nel paese africano. «Sono coordinatore in un’associazione per lo sviluppo comunitario. L’obiettivo è di sviluppare socio-economicamente la regione del Sahel. Seguiamo con il nostro progetto 627 produttori con oltre la metà dei soci donne, che si occupano della gestione alimentare della famiglia». I prodotti che maggiormente sono coltivati nella zona del Sahel sono cipolle, fagioli e sesamo. «Abbiamo anche dei giovani allevatori appena usciti dalle scuole che allevano prevalentemente mucche, pecore, capre, asini e dromedari. Grazie a questi animali abbiamo carne e latte per il sostentamento». L’importanza dei progetti finanziati sta nella filiera: i prodotti sono «seguiti» dalla produzione alla vendita. Con un occhio al biologico.
Le ultime parole Ly le dedica al turismo. «Mi auguro che il turismo si sviluppi nel Burkina Faso, dove sono presenti tantissime diversità, tantissime ricchezze che convivono. Anche sul piano religioso l’ecumenismo è ormai il nostro pane quotidiano».
Ly, ringraziando per l’aiuto il territorio del Pinerolese, lancia un appello di speranza: «Sulla nostra piccola terra si può vivere cooperando e aiutandosi grazie alla buona volontà e svilupparsi in modo sostenibile».