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A difesa dell’ambiente

Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Olav Fykse Tveit, ha incontrato la settimana scorsa alcuni leader di chiesa e politici neozelandesi a Wellington

Un incontro importante è avvenuto la scorsa settimana tra il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), Olav Fykse Tveit, e alcuni leader religiosi legati all’organismo ecumenico.

L’occasione ha permesso di poter affrontare temi importanti per le chiese insieme a tre esponenti politici: l’ex leader del partito verde della Nuova Zelanda, Metiria Turei, il nuovo leader del partito laburista Jacinda Ardern e il procuratore generale Chris Finlayson, accompagnato da alcuni membri del Consiglio per il dialogo nazionale per l’Unità dei cristiani.

L’accordo di Parigi, la questione mediorientale, la situazione della penisola coreana e le nuove sfide mondiali per la pace sono stati i focus degli incontri: «La Nuova Zelanda è da sempre impegnata in materia di cambiamento climatico, e lo fa prevenendone gli effetti e affrontandoli – ricorda il Cec –. Situata nel Pacifico, e con la sua significativa popolazione indigena Maori – la Nuova Zelanda oggi gioca un ruolo fondamentale, di guida e di esempio, su come si possano prevenire e affrontare situazioni climatiche e sociali connesse al cambiamento climatico, questioni oggi più che mai urgenti. Ma anche un esempio importante in materia di diritti umani».

Tveit ha ricordato «la necessità di poter giungere all’istituzione di una categoria legislativa a tutela di coloro che sono costretti a fuggire dalle loro terre per via del cambiamento climatico», ossia i rifugiati e i migranti che oggi attraversano il Mediterraneo.

«Le chiese sanno bene come promuovere una voce comune e profetica – ha detto Tveit, parlando a proposito della popolazione Maori presente in Nuova Zelanda (Aotearoa)–. Non ho mai riscontrato in nessun altro Paese diritti così avanzati per le popolazioni indigene così come avviene in Nuova Zelanda», e ha proseguito «l’opera ecumenica a difesa di coloro che necessitano di giustizia e di pace è un compito fondamentale per tutte le civiltà e direi salutare per la nostra comunione di chiese che esprime la fede in Dio. Questa nostra dimensione religiosa e di voce comune, a difesa della giustizia e della pace, deve poter trasmettere a tutti la speranza».

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