Non c’è pace per i cristiani iraniani
17 luglio 2017
Dieci anni di carcere, frustate per avere bevuto vino durante la Comunione: altri quattro cristiani condannati con sentenze ingiuste
Altri quattro cristiani sono stati imprigionati in Iran con l’accusa di «agire contro la sicurezza nazionale». Condannati a dieci anni di prigione sono il pastore Yousef Nadarkhani, Mohammadreza Omidi, Yasser Mossayebzadeh e Saheb Fadaie, arrestati lo scorso 13 maggio durante una serie di raid compiuti dagli agenti del servizio di sicurezza (Vevak) in abitazioni appartenenti a cristiani a Rasht, la città iraniana più grande sulle coste del Mar Caspio.
Si tratta solo dell’ultimo caso di una serie di arresti e condanne che colpiscono cristiani (ne avevamo dato notizia qui)
Lo riporta il sito dell’organizzazione Christian Solidarity Worldwide, riferendo che, processati il 14 giugno, i quattro uomini sono stati informati di un’ulteriore accusa a loro carico, quella di ricevere 500.000 sterline all’anno dal governo britannico. A due di loro, il pastore Nadarkhani e Mohammadreza Omidi, sono stati aggiunti due anni da scontare nel sud del paese, in un ambiente estremamente caldo e difficile.
La sentenza è stata firmata il 24 giugno, ma è stata resa pubblica solo il 6 luglio. Gli imputati hanno poco meno di tre settimane per fare ricorso, e ancora si attende l’esito di un presedente appello di tre di loro, Omidi, Mossayebzadeh e Fadaie, contro la condanna a ottanta frustate per aver bevuto vino durante la Comunione.
L’amministratore delegato di Christian Solidarity Worldwide, Mervyn Thomas, ha espresso «profondo disappunto per queste sentenze eccessive, basate su accuse pretestuose e chiaramente parte di una campagna sempre più intensa di persecuzione giudiziaria, volta all’intimidazione dei membri di minoranze religiose. Ribadiamo che la reiterata accusa riguardo alla sicurezza nazionale mira alla criminalizzazione della comunità cristiana limitandone il diritto alla libertà di religione e di credo, e che questo sta accadendo nonostante la Costituzione riconosca il cristianesimo. Esortiamo i membri della comunità internazionale ad estendere le sanzioni in corso contro singoli iraniani per includere membri della magistratura implicati in gravi vessazioni e atti di persecuzione delle comunità religiose minoritarie».