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Le religioni, un «Libro bianco» per l’Europa

Il 27 giugno il Parlamento europeo ha convocato i rappresentanti delle comunità cristiane, ebraiche, musulmane per interrogarsi sul futuro dell’Europa

Il 27 giugno il Parlamento europeo, sotto il patrocinio del presidente Antonio Tajani, ha convocato i rappresentanti delle comunità cristiane, ebraiche e musulmane per interrogarsi sul futuro dell’Europa. Un dialogo ispirato dalle recenti risoluzioni e che il Parlamento europeo sta elaborando, un «Libro bianco» per il futuro dell’Europa.

Le chiese, sono state investite a pieno titolo nei lavori e nelle riflessioni del Parlamento e, a breve, si terrà un incontro in Vaticano tra la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) e i vertici della chiesa cattolica dedicato al documento uscito in occasione della Consultazione della Conferenza delle chiese europee (Kek) e dedicato al ruolo delle chiese e nell’Europa di oggi.

I responsabili del dialogo con le organizzazioni religiose e non confessionali dell’Ue, aprendo i lavori a Bruxelles, hanno affrontato diversi temi con i leader religiosi: Mairead McGuiness, vicepresidente del Parlamento europeo, ha voluto sottolineare ad esempio, l’importanza delle comunità religiose e il contributo che queste riescono «a sviluppare e garantire, fonte di coesione per tutti i cittadini europei».

Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, ha sottolineato che «l’Ue deve spingersi con più fiducia verso il futuro e proporsi, con maggiore forza, nel mercato comune come una guida per la comprensione reciproca. Possiamo farlo – ha proseguito Timmermans – attraverso l’ascolto e il dialogo con tutte e tutti i cittadini, al di là delle loro idee, delle loro politiche economiche e delle loro posizioni».

Due tavoli di discussione, uno dedicato ai contributi religiosi e l’atro al sistema dei Trattati dell’Ue hanno scandito i lavoro dello scorso 27 giugno.

Tra i contributi di carattere religioso quello dell’arcivescovo Jean-Claude Hollerich SJ, primate del Lussemburgo, che ha ricordato «i Trattati, se rispettati nelle loro potenzialità, potrebbero dare forza e vita al nostro nuovo sogno europeo».

Il presidente della Kek, Christopher Hill, ha chiesto un impegno più profondo dell’Eueropa su principi di «solidarietà e sussidiarietà, anche tra le stesse chiese».

L’incontro delle religioni europee e delle diverse tradizioni cristiane con i rappresentanti dell’Ue, ha fatto emergere quanto i contributi delle istituzioni religiose siano preziosi per la formulazione del «Libro bianco» e per costruire «un’anima europea e uno stimolo per un’Unione più attenta all’impegno politico ed economico».

All’incontro sono intervenuti l’arcivescovo Jean-Claude Hollerich, primate cattolico del Lussemburgo; il vescovo Irja Askola di Helsinki, Chiesa evangelica luterana della Finlandia; Pantelis Kalaitzidis, direttore dell’Accademia Ortodossa di Volos; Albert Guigui rabbino capo di Bruxelles, rappresentante della Conferenza dei rabbini europei; Christopher Hill, presidente della Conferenza delle chiese europee, Chiesa d’Inghilterra; Khalid Hajji, segretario generale del Consiglio europeo degli Ulema del Marocco e presidente del Forum dei Saggi di Bruxelles e della Pace Mondiale; Tamas Fabiny della Chiesa evangelica luterana in Ungheria; a moderare i pannel: Mercedes Bresso, co-relatrice sul futuro dell’Europa della Commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo e Danuta Hübner, presidente della Commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo.

Immagine: ceceeurope.org

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