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Una delegazione FCEI in Siria per portare un messaggio di solidarietà

Al centro delle visite, a Damasco e Homs, il dialogo, i rapporti tra le comunità e i bisogni della popolazione civile

Dal 9 al 13 giugno una delegazione della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) – Mediterranean Hope (Mh) si è recata a Damasco e Homs per una missione di approfondimento della situazione in Siria e per portare un messaggio di solidarietà e di fratellanza delle chiese protestanti italiane alle chiese presenti su tutto il territorio siriano. Dopo più di un anno dall’inizio del progetto dei corridoi umanitari in Libano, i cui beneficiari sono principalmente cittadini siriani, la missione in Siria della delegazione Fcei-Mh ha permesso di comprendere, con maggior cognizione, la difficoltosa e articolata condizione in cui versa il paese e le conseguenze nefaste della guerra e dell’embargo sulla popolazione civile.

La delegazione di quattro persone – composta da due operatori del progetto Mh, dal dottor Luciano Griso, responsabile del progetto Medical Hope, e dall’addetta della comunicazione Sara Manisera – ha incontrato Mata Al Khoury, vescovo della Chiesa siriaca ortodossa di Damasco; Selwanos Boutros Alnemeh, vescovo di Homs, Hama e Tartous; Mofid Karayili, pastore della Chiesa presbiteriana, e diversi sacerdoti delle Chiese cristiane d’Oriente. Durante la missione sono stati visitati ospedali, cliniche e ambulatori per verificare i bisogni sanitari della popolazione civile e sono state incontrate associazioni ed esponenti della società civile che cercano di promuovere il dialogo e la pacificazione delle comunità.

«Non è facile mantenere una speranza sul futuro della Siria, dopo ciò che abbiamo visto, soprattutto a Homs e nel suo circondario – ha sottolineato il dottor Luciano Griso –. Eppure i duecento bambini, provenienti dalle aree maggiormente colpite dalla guerra che, a Damasco, cantavano insieme in una festa organizzata dall’associazione Charitable Society for Sustainable Development del pastore presbiteriano Riad Janjour, ci danno la forza per immaginare un domani in cui la convivenza possa di nuovo ristabilirsi».

In tutti le visite e colloqui, la delegazione della Fcei è stata accolta con uno spirito di gratitudine e riconoscenza per aver dimostrato, con un primo viaggio esplorativo, la vicinanza e la solidarietà internazionale. Il messaggio che è stato raccolto dalla delegazione è innanzitutto di dialogo: è emersa la volontà di creare rapporti ecumenici e forme di collaborazione tra le Chiese ortodosse siriache e le chiese protestanti italiane.

La missione ha approfondito i bisogni della popolazione civile, sia nel campo dell’intervento sociale, attraverso progetti che migliorino le condizioni delle donne e dei giovani, sia nel settore medico, gravemente colpito dalle conseguenze dell’embargo.

 

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