Texas: 200 leader religiosi uniti contro la legge anti-immigrazione
11 maggio 2017
Un appello interreligioso rivolto al governatore del primo stato americano che si è impegnato nel giro di vite contro i migranti
Fonte: Episcopal News Service
200 leader religiosi texani, uomini e donne di diverse confessioni e denominazioni (cattolici, metodisti, presbiteriani, episcopali, battisti, luterani, assemblee di Dio, pentecostali, ma anche ebrei e musulmani) lo scorso 8 maggio hanno inviato una lettera al Governatore Gregg Abbott, condannando la firma della legge SB4, il provvedimento anti-immigrazione più duro mai approvato da uno Stato. Questo decreto obbligherà Stati e forze di polizia, a comportarsi come agenti di controllo dell’immigrazione, dando loro mandato di trattenere in custodia gli immigrati per l’Immigration and Custons Enforcement (Ice, la sezione dei Dipartimento di Sicurezza che si occupa del controllo delle frontiere e dell’immigrazione, ndr). Il provvedimento toglie ai dipartimenti di polizia locali il diritto di definire le loro priorità riguardo alla sicurezza pubblica e di impegnarsi a proteggere gli immigrati che sono vittime o testimoni di crimini.
La legislazione va ben oltre le ordinanze che attaccano le «città rifugio» ed è simile alla tristemente nota legge «Mostrami i tuoi documenti», la SB1070 dell’Arizona, che istituzionalizza la schedatura secondo un profilo razziale. La SB4 incoraggerà la discriminazione contro le persone di colore, le famiglie monoparentali, trasmettendo il messaggio che gli immigrati non sono i benvenuti e che bambini, famiglie e intere comunità dovrebbero preoccuparsi. Il Texas diventa ora il primo Stato a prevedere la conformità con le richieste di detenzione dell’Ice e a costringere la polizia locale ad applicare le leggi sull’immigrazione. Questo apre i dipartimenti della polizia locale alle cause civili, dal momento che onorare le richieste di detenzione senza probabile causa è stato ritenuto incostituzionale.
«Il piano anti-immigrati è nato dalla paura ed è stato promosso da un senso di privilegio, compromettendo la giustizia per tutti» ha dichiarato il rev. C. Andrew Doyle, vescovo episcopale della Diocesi del Texas, a capo di 207 comunità, uno dei firmatari della lettera. «Abbiamo visto il danno causato da leggi discriminatorie e incostituzionali come “Mostrami i tuoi documenti” alla nostra economia e alle nostre comunità. Continueremo a costruire comunità accoglienti in Texas. I texani sono un popolo ospitale, cordiale, accogliente, e lamentiamo il fatto che questa legge sta cercando di diffondere la paura fra noi. Come ci ricorda la Bibbia, “Quando qualche straniero abiterà con voi nel vostro paese, non gli farete torto. Tratterete lo straniero, che abita fra voi, come chi è nato fra voi; tu lo amerai come te stesso” (Levitico 19, 33-34)».
«Preghiamo affinché possiate trovare compassione nel vostro discernimento e fermiate qualsiasi legge che colpisca i migranti e riduca la sicurezza comune», si legge nella lettera al governatore. «Vi esortiamo a pensare all’imperativo morale di amare il prossimo, accogliere il migrante e prenderci cura dei più vulnerabili fra noi».