Crisi interna alla Chiesa ortodossa siriaca
22 febbraio 2017
Il Patriarca Ignazio Aphrem II accusato di «tradimento della fede» da sei metropoliti
Ignazio Aphrem II, Patriarca della Chiesa ortodossa siriaca, è stato accusato di «tradimento della fede» da sei metropoliti per aver definito il fondatore dell’Islam «il profeta Maometto» e per aver sollevato il Corano in segno di rispetto nel corso di un incontro interreligioso. I sei hanno affermato che il loro primate non merita più il titolo di «difensore della fede», avendo seminato dubbi nei cuori dei credenti con le dichiarazioni e le azioni che sono «in contrasto con gli insegnamenti di Gesù Cristo, secondo il suo santo Vangelo».
Tale sortita è stata prontamente condannata da un gruppo di 30 metropoliti e vicari – rappresentanti la maggioranza del Sinodo – che hanno definito l’azione dei sei pari ad una «ribellione contro la Chiesa». Non solo. Nei giorni successivi, attraverso i social media, preti e comunità ortodosse siriache sparse in tutto il mondo hanno espresso una tale solidarietà al Patriarca che i sei arcivescovi sono stati indotti a scrivere una lettera di scuse al proprio superiore.
La crisi in atto potrebbe essere affrontata nel corso di una sessione straordinaria del Santo Sinodo che si svolgerà durante il periodo della Quaresima. È quanto emerso durante un incontro di consultazione, convocato la scorsa settimana dal Patriarca presso la residenza patriarcale di Atchaneh, in Libano, a cui hanno preso parte 18 metropoliti e vicari patriarcali che, in un comunicato finale, hanno definito la lettera di scuse inadeguata. Essa «non riflette la gravità degli errori commessi, né vero pentimento, né costituisce una chiara ed esplicita richiesta di scuse per tutte le offese commesse». Il comunicato inoltre esprime la speranza che «i sei vescovi vengano ispirati da Dio per correggere la loro posizione e lo invochino per il bene della Chiesa e per la rassicurazione dei fedeli».
Il contrasto avvenuto riflette non solo le lotte di potere interne alla Chiesa ortodossa siriaca, ma i diversi approcci alle relazioni interreligiose in una regione dove il Cristianesimo e l’Islam hanno vissuto fianco a fianco per secoli, a volte pacificamente a volte in aperta opposizione.