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La Valpe come il Barcellona

È nata la cooperativa sportiva che punta a riportare l'hockey in val Pellice ai fasti di un tempo. E soprattutto, ad una gestione partecipata

L'Hockey ghiaccio in val Pellice ha una tradizione quasi centenaria. L'attuale società che lo gestisce in valle ne raccoglie la storia di 80 anni di vita. Il Valpellice - prima società hockeystica in Piemonte - nasce nel 1934. Non ci sono testimonianze ufficiali sui primissimi anni di attività, ma la leggenda vuole che stecche e dischi compaiano quell'anno, sul laghetto naturale del Blancio (ai confini tra Luserna S. Giovanni e Torre Pellice), dove si pattina da inizio secolo.

I pionieri sono Giorgio e Giuseppe Cotta Morandini, studenti, capaci di coinvolgere i coetanei in un'avventura quasi del tutto inedita, almeno da queste parti (a Milano era disponibile una pista artificiale sin dal 1923). La prima partita è datata 26 dicembre 1937: 6-8 contro il Guf Torino.

Da lì, la storia è stata lunga e avvincente, passando da vittorie, poche, e sconfitte, tante, ma forgiando una grande passione tra i moltissimi tifosi e le migliaia di giocatori che hanno vestito la casacca biancorossa. E' indubbiamente lo sport e la squadra più seguita in val Pellice e la realtà hockeystica più importante del Piemonte.

Il Valpellice quest'anno milita in serie C dopo anni e anni in cui ha giocato nel massimo campionato italiano di hockey su ghiaccio. In questi ultimi anni ha vinto due Coppe Italia, partecipato a una finale scudetto ed è stata protagonista nel panorama italiano. Poi il campionato nazionale è cambiato, si è spaccato, le squadre più forti come il Bolzano giocano in una lega multinazionale delle alpi dell'est. I successi e il blasone conquistati in questi ultimi anni dalla Valpe sono nati sotto la gestione della presidenza di Marco Cogno che però ha lasciato debiti per migliaia di euro con plurimi soggetti e non è riuscita a riiscrivere la società nel massimo campionato e nemmeno in quello di B. Questo è molto altro hanno spaccato il movimento hockeystico valligiano e la compattezza dei tifosi raccolti nella storica curva Filatoio che per anni è stato il sesto uomo sul ghiaccio del club. In più, si sono aggiunti i problemi legati al Palazzetto del ghiaccio costruito dopo le Olimpiadi del 2006. Quest'anno, dopo dieci anni di buona attività, minata da problemi strutturali e costi di gestione esorbitanti e poco sostenibili, hanno portato il Palazzetto ad essere fruibile solo da 99 persone per il mancato rinnovo del certificato di prevenzione incendi.

Questo ha portato alla spaccatura e alla nascita di una nuova realtà. Cogno è stato spesso accusato da molti di una gestione solitaria e troppo autoritaria della società Valpellice e dell'intero movimento hockeystico valligiano che vuole e ambisce a una gestione più aperta e condivisa. Per questo nell'ultimo anno oltre due mila persone si sono raccolte in un gruppo che chiede una gestione diversa. Il gruppo è presente anche su Facebook e questa istanza ha portato alla nascita, due giorni fa, dell'HCV FILATOIO 2440, una cooperativa sportiva dilettantistica.

E’ stata costituita con un atto notarile nel luogo storico dell’hockey valligiano, al vecchio stadio Filatoio. I soci fondatori sono Fabrizio Gatti (già presidente dell'Hc Valpellice in anni duri e di ricostruzione della società), Livio Bruera (ex sindaco di Luserna San Giovanni per due mandati), Francesca Gatti, Mauro Passet (ex componente del direttivo dell'attuale società), Marco Payra, Massimo Prina, Massimo Sainato, Enrico Vercellone.

“Le pagine di storia dell’hockey in Val Pellice in questi 80 anni – si legge nel loro comunicato – sono state scritte sempre così. Persone, atleti, ragazzi, appassionati, che nei momenti difficili decidono di farsi carico e buttano il cuore oltre l'ostacolo per portare la tradizione dei nonni e padri nel futuro dei ragazzi che indossano e vorranno indossare la maglia biancorossa. Per fermare il declino che stiamo vivendo era indispensabile un punto di svolta radicale. Imparando dagli errori del passato per costruire un futuro solido. L’hockey in Val Pellice è un bene di tanti. Questa è la vera lezione di questi anni. E quindi abbiamo voluto dare vita ad un’associazione con una forma societaria innovativa, la cooperativa, che permetterà a tutti gli appassionati di farne parte con una partecipazione diretta e attiva con la proprietà delle quote. Basta con le divisioni! Basta con le pagelle di chi è più tifoso, di chi ha ragione! La Val Pellice è una casa comune di tutti quelli che amano l'hockey e che lo vogliono valorizzare: è giunto il momento di creare una realtà sportiva unica in Italia in cui professionisti, ragazzi, amatori, ex, volontari, famiglie, tifosi possano essere integrati e giocare tutti un ruolo nella direzione di quanto imparato negli anni ovvero il bene della Valpe”.

I soci fondatori vogliono essere il punto di partenza di un progetto che nei prossimi mesi e cerca di coinvolgere e unire tutti coloro che si identificano in questi valori, in questa passione, per costruire insieme una cooperativa allargata di persone con una diffusione capillare delle quote che dovranno essere proprietà del più elevato numero possibile di soci affinché “mai più l’hockey in Valle possa essere assoggettato ai desideri di poche persone che ne detengono il controllo”, si legge ancora nel comunicato. «Una cooperativa sportiva di cui i tifosi saranno i proprietari e in cui l’organo supremo sarà l’assemblea dei soci costituita da tutti gli appassionati che a ogni nuovo mandato potranno decidere quale Presidente e quale gruppo dirigenziale eleggere alla guida della gestione della cooperativa. Si decideranno insieme i dirigenti sportivi, le modalità di allenamento e di gestione dell'importantissimo settore giovanile, presente e futuro dell'hockey valligiano», ha spiegato in anteprima ai microfoni di Tutto Qui su Radio Beckwith Fabrizio Gatti.

“Il consiglio direttivo eletto dai soci fondatori avrà il compito di avviare tale percorso lavorando alla creazione di una base di soci appassionati con l’obiettivo di allargarla in maniera capillare in vista della prima assemblea che fra qualche mese dovrà eleggere il Presidente e il gruppo dirigenziale a cui spetterà l’onere e l’onore di guidare la società verso l’attività agonistica. L’attenzione maggiore in tal senso sarà rivolta fin da subito al settore giovanile, principale investimento per il futuro sportivo della costituenda cooperativa. A seguito dell’affiliazione presso la FISG verranno verificate anche tutte le possibilità per lo svolgimento dell’attività agonistica federale sia del settore giovanile sia di un eventuale Team Senior”, conclude il comunicato.

Chi è interessato può contattare i membri del direttivo e a breve sorgeranno le sedi in val Pellice, a Pinerolo e a Torino.

Proprio come il Barcellona che con i suoi 220.000 soci rappresenta il più grande esempio sportivo al mondo di azionariato popolare. «E' il primo esempio di una gestione sportiva di questo tipo in Italia e adesso tocca a tutti quelli che hanno voglia e credono di poter davvero gestire insieme il presente e il futuro dell'hockey su ghiaccio in questo territorio», spiega ancora Gatti che implicitamente lancia un appello. Ora tocca a chi vorrà accoglierlo, raccoglierlo e partecipare.

Immagine: i soci fondatori della nuova cooperativa sportiva

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