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La Federazione luterana mondiale semina in Ciad

Il segretario generale della Flm, Martin Junge, incontra i rifugiati e i membri della comunità luterana locale

 

In occasione della visita in Ciad, la scorsa settimana, il segretario generale della Federazione luterana mondiale (Flm), Martin Junge, ha incontrato rifugiati e membri della comunità luterana che lavorano insieme al programma «Semi per le soluzioni», un’iniziativa promossa dal programma nazionale della Flm in Ciad, già attivo dal 2014 e promosso in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite.

«“Semi per le soluzioni” garantisce diversi risultati in un solo progetto: migliora la sicurezza alimentare della comunità residente; integra i rifugiati con la comunità sociale proponente, migliora l’economia del luogo e contribuisce alla costruzione della pace», ha detto Junge in occasione della sua visita al campo profughi di Djabal (che conta 20.800 rifugiati) e il villaggio Koutoufou (con oltre 4.270 abitanti) e alla più piccola comunità di Goz Beida.

Junge ha potuto constatare personalmente quanto «Seeds for Solutions» consenta a rifugiati, sfollati e membri della comunità di poter essere autosufficienti e di poter migliorare il proprio sostentamento lavorando alla produzione agricola: «il fatto di essere riusciti a garantire l’accesso ai terreni agricoli insegnando le tecniche più adatte, avendo fornito loro i semi per la produzione e l’accesso ai farmaci per le vaccinazioni animali, e poi formazione professionale e piccoli prestiti per poter aprire imprese redditizie e sostenibili, è stata una mossa vincente», ha proseguito Junge.

Uno dei beneficiari del progetto, nel Ciad Orientale è Fatna Khatir Abdallah: «Grazie a Dio, oggi la mia attività si basa sulla vendita – attraverso la coltivazione l’allevamento – di animali e vegetali; in questo modo posso soddisfare le esigenze della mia famiglia e quelle alimentari di molte altre persone».

Grazie al progetto sono stati 4.027 gli ettari di terreno agricolo resi coltivabili e adattati per far crescere arachidi, cipolle e aglio. Tutto il terreno è stato protetto attraverso una recinzione dotata di un sistema di irrigazione a energia solare. Nel 2015, invece la raccolta di verdura e frutta secca è stata pari a 3.786 tonnellate.

Susan Mouse, del Servizio mondiale della Flm e coordinatrice del programma regionale per l’Africa centrale, ha rilevato: «l’occasione di questa visita ha mostrato a Junge quale realtà si sia riusciti a creare grazie al lavoro della Flm in questo Paese».

Junge ha elogiato «l’operazione che unisce lavoro umanitario e sviluppo e che offre una prospettiva importante sul come affrontare le sfide alle situazioni difficili che molti rifugiati devono affrontare in Ciad. L’accoglienza nel villaggio di Koutoufou è stata travolgente – ha proseguito Junge –: centinaia di abitanti del villaggio si sono riuniti con il loro capo e altre autorità locali. Questa accoglienza ha mostrato quanto siano profonde le radici di questa iniziativa», ha concluso Junge.

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