
La libertà religiosa «nella rete»
16 dicembre 2016
Un Convegno a Montpellier per la difesa della libertà religiosa attraverso i nuovi social media
Un evento, il «ComSymbol 2016» tenutosi a Montpellier in Francia a fine novembre, ha riunito accademici e rappresentanti religiosi di undici paesi per discutere di libertà religiosa e di nuove tecnologie.
Oggi tutto il materiale, relazioni e studi elaborati da esperti e responsabili ecclesiastici – incentrati sulle sfide e le opportunità dei social media – sono disponibili sul sito internet creato per l’iniziativa; un materiale importante e che può essere considerato d’interesse per coloro che si battono quotidianamente a difesa dei diritti umani e la libertà religiosa nel mondo.
È stato il dott. Nelu Burcea, vice segretario generale dell’International Religious Liberty Association (Irla), a introdurre i lavori, ricorda il sito d’informazione Notizie Avventiste: «l’urgente necessità di imparare a interagire con le piattaforme social è il nuovo obiettivo che dobbiamo porci, ora e in futuro, per saper valutare e, eventualmente contrastare, le possibili minacce alla libertà religiosa».
Burcea, che è stato il principale relatore della Conferenza accademica presso l’Università Paul Valéry di Montpellier, ha proseguito: «Facebook, Twitter e altri social comunemente utilizzati sono la nostra nuova pubblica agorà. Pertanto, qualsiasi approccio fatto a difesa della libertà religiosa non potrà ignorare questa nuova e vibrante realtà sociale. Una rivoluzione che renderà necessario un approccio diverso, nuovo, e di mentalità, per poter utilizzare, ora e in futuro, questi nuovi strumenti comunicativi».
Il convegno è stato coordinato congiuntamente da Stefan Bratosin, professore ordinario presso l’università Paul Valéry di Montpellier e Mihaela-Alexandra Tudor, professore associato, presso la stessa università.
La società di oggi esprime il proprio credo religioso scambiando informazioni anche attraverso i social, condivide le informazioni e spesso collabora attraverso la rete.
Il convegno ha posto l’accento su quanto sia oggi importante conoscere il web per saperlo utilizzare.