Birmania. Discriminazione istituzionalizzata
14 dicembre 2016
Da generazioni i cristiani sono perseguitati: è quanto viene denunciato dall’ultimo rapporto della Commissione Usa sulla libertà religiosa internazionale
Ieri la Commissione Usa sulla libertà religiosa internazionale (Uscirf) ha pubblicato un rapporto, dal titolo «Una situazione critica nascosta: le minoranze cristiane in Birmania», che evidenzia la persecuzione e la discriminazione che i cristiani affrontano da generazioni.
«Gli alti dirigenti del governo della Birmania – si legge nel dossier – devono riconoscere pubblicamente e rimediare al fatto che la promozione del Buddismo a religione di Stato de facto, e le politiche e le pratiche derivanti, hanno violato i diritti dei cristiani e di altre minoranze religiose ed etniche». Secondo il rapporto «le comunità cristiane di tutta la Birmania continuano a sperimentare profondo dolore e sofferenza a causa di gravi violazioni della libertà religiosa».
La relazione contiene una serie di raccomandazioni rivolte rispettivamente ai governi della Birmania e degli Stati Uniti.
Al primo è rivolto l’invito a prendere misure concrete per porre fine alla violenza e alle violazioni dei diritti umani contro le minoranze etniche e religiose, e per porre fine alla cultura dell’impunità, individuando e perseguendo coloro che perpetrano violazioni dei diritti umani o che incitano alla discriminazione e alla violenza, soprattutto tra i membri delle forze armate, e delle altre forze ultra-nazionalistiche. Inoltre, si chiede al governo birmano di intraprendere «riforme sostanziali al Ministero degli affari religiosi e della cultura al fine di garantire la parità di trattamento a tutte le fedi religiose, e di garantire la libertà religiosa a tutti in conformità con gli standard internazionali sui diritti umani».
Agli Stati Uniti, che considerano la Birmania «un paese di particolare preoccupazione» per quanto riguarda le violazioni dei diritti umani, viene rivolto l’appello a proseguire il ruolo strategico con gli alti dirigenti del governo della Birmania in materia di libertà religiosa.
La popolazione cristiana della Birmania è aumentata di quasi un terzo in tre decenni, secondo World Watch Monitor: attualmente ci sono più di tre milioni di cristiani, che costituiscono il 6,2% della popolazione, rispetto al solo 4,9% nel 1983.
Il cristianesimo risulta essere la seconda religione in Birmania, dove quasi nove persone su dieci sono buddiste.