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«Lund una svolta per il dialogo ecumenico»

Il presidente della Federazione evangelica Luca Negro torna sul recente incontro luterano-cattolico in terra svedese

«Una grande apertura, una svolta per il dialogo ecumenico»: il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro, ha commentato con entusiasmo la commemorazione cattolico-luterana della Riforma di Lutero dello scorso 31 ottobre, svoltasi nella cattedrale di Lund (Svezia) alla presenza di papa Francesco, di Munib Younan e Martin Junge, rispettivamente presidente e segretario generale della Federazione luterana mondiale (Flm). «Negli anni precedenti la sensazione era che l’ecumenismo avesse diverse velocità: che fosse più spedito con gli ortodossi, un po’ meno con gli anglicani, e al rallentatore con le chiese protestanti. Grazie alla preghiera ecumenica di Lund e Malmö, non solo i luterani, ma le chiese protestanti nel loro complesso, sono a tutti gli effetti tornate ad essere degli interlocutori a pieno titolo. Non necessariamente privilegiati: quello di papa Francesco è un ecumenismo a 360 gradi». Significativa per il pastore Negro la volontà di riconciliazione delle memorie, citata nel documento congiunto sottoscritto da papa Francesco e Munib Younan nella cattedrale di Lund, dove si legge: “il passato non può essere cambiato, la memoria e il modo di fare memoria possono essere trasformati”. Per il pastore Negro si tratta di un invito a pregare per la guarigione delle ferite e della memoria. Molto significativa per il presidente Fcei anche l’insistenza sull’azione comune nel mondo: il superamento della violenza e degli estremismi, per la costruzione della pace, a favore della salvaguardia del Creato: «A Lund e Malmö c’è stato un grande equilibrio tra un ecumenismo teologico e un ecumenismo pratico, penso alla firma dell’altro documento, quello che sigilla la collaborazione tra il braccio umanitario della Flm, il World Service, e la Caritas Internationalis. Al centro è la nostra testimonianza comune nel mondo: dobbiamo essere uniti, solo così la parola dell’Evangelo sarà più credibile in questo mondo già dilaniato da conflitti e divisioni. L’esperienza che in Italia vede uniti evangelici e cattolici nell’organizzazione dei corridoi umanitari per i profughi va in questa direzione».

Il prossimo 4 novembre la vice-presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), Christiane Groeben, sarà presente al ricevimento organizzato dall’Ambasciata dello Stato di Palestina presso la Santa Sede a Roma in onore del vescovo palestinese Munib Younan, e del pastore Martin Junge.

Foto Pietro Romeo

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