Un pastore evangelico espulso dalla Turchia
19 ottobre 2016
Continua la stretta post golpe di Ankara sulle varie libertà individuali
Come riportato dall’agenzia stampa Fides il pastore evangelico Andrew Craig Brunson di Smirne in Turchia è stato espulso dal paese, in cui risiede da vent’anni, insieme alla moglie con l’accusa di rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale.
Convocati dall’ufficio per l’immigrazione i loro nomi risultavano in una lista di sospettati di aver ricevuto finanziamenti illeciti da paesi stranieri al fine di promuovere attività missionarie.
L’Unione delle chiese protestanti della Turchia ha immediatamente preso posizione ricordando che altri casi analoghi si stanno verificando in queste settimane. Nei giorni scorsi è stata ad esempio chiusa una chiesa nella città di Antakya con la motivazione di aver organizzato illegalmente corsi di lingua, mentre a vari protestanti stranieri sono stati respinte le domande di ingresso o prolungamento dei permessi di soggiorno.
Sono misure che si inseriscono nell’attuale fase storica che sta vivendo la Turchia, caratterizzata da arresti e epurazioni di massa a partire dalle ore immediatamente successive al misterioso golpe dei militari dello scorso 15 luglio.
Il perdurare dello stato di emergenza proclamato dal presidente Erdogan dopo il fallito putsch ha consentito la chiusura di testate giornalistiche accusate di diffondere notizie non veritiere con l’intento di creare panico fra la popolazione e molti collaboratori (addirittura oltre 3 mila da luglio a oggi) sono stati arrestati. Stesso giro di vite anche nei confronti delle confessioni non musulmane, soprattutto se sospettate di svolgere azioni di proselitismo. Sono in generale tutte le libertà individuali ad essere in pericolo da quando nella grande nazione, ponte fra occidente e oriente, è stata sopesa anche l’osservanza della convenzione europea per i diritti umani.
Lo stesso Fetullah Gulan, indicato dal governo di Ankara come l’oscuro manovratore nell’ombra contro la democrazia turca, viene accusato di aver sfruttato a proprio favore il clima post conciliare che ha portato a un forte incremento del dialogo interreligioso,per intessere oscuri legami con il mondo cristiano, minando alle fondamenta le tradizioni islamiche turche.