Dialogo fra chiese per superare le criticità in Ghana
12 ottobre 2016
Anglicani e cattolici pianificano azioni comuni per combattere i problemi del paese africano
«E’ tempo per la Chiesa anglicana e per la Conferenza episcopale del Ghana di lavorare insieme per combattere la povertà, il traffico di minori, i disastri legati ai cambiamenti climatici e tutte le altre criticità che al momento mettono in ginocchio la società di questo paese africano» ha affermato in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Fides Daniel Sarfo, l’arcivescovo anglicano di Kumasi e primate della provincia anglicana dell’Africa occidentale.
Sarfo ha sottolineato le eccellenti relazioni che intercorrono fra cattolici e protestanti nella sua diocesi, da almeno venti anni a questa parte. «E’ questo il momento - ha ribadito - che le due chiese condividano idee, le mettano in comune e lavorino insieme a livello nazionale con una pianificazione adeguata».
Il Ghana a livello politico conosce una situazione relativamente tranquilla oramai da oltre 20 anni, risultando fra le nazioni africane meno conflittuali. Ma la desertificazione incombente e gli elevati tassi di corruzione del sistema economico tarpano le ali ad un paese altrimenti ottimo esportatore di materie prime alimentari e non solo.
Secondo il rappresentante anglicano lavorare insieme significa esaudire la preghiera di Cristo perchè I discepoli siano uniti. «La preghiera, la testimonianza e la missione uniranno le due chiese al servizio dell’umanità» ha concluso Sarfo. Il quale, in compagnia di monsignor Joseph Baawobr, vescovo cattolico della diocesi di Wa e di Victor Atta-Baffoe a suavolta vescovo anglicano di Cape Coast fa parte di una commissione mista istituita in vista dell’applicazione della dichiarazione comune siglata da papa Francesco e dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby lo scorso 5 ottobre.