Chiese della Svizzera romanda: meno radio-tv e più presenza sul web
07 settembre 2016
La decisione è stata presa nell’Assemblea generale di Yverdon
Una svolta nei rapporti delle Chiese riformate della Svizzera romanda con il mondo della comunicazione si sta profilando in questi giorni. Come segnala l’agenzia Protestinfo, lunedì 5 settembre a Yverdon, nel corso della loro Assemblea generale, i delegati delle diverse Chiese della Svizzera romanda hanno accettato di investire le risorse derivanti dalla riduzione di investimenti nelle trasmissioni presso «RTSreligion» nell’incremento della presenza protestante su Internet. Ne riferisce Laurence Villoz. Nel novembre dell’anno scorso la rete RTS, costretta a fare delle riduzioni di spesa aveva deciso di aggiornare la propria convenzione con le Chiese (Médias-pro per i protestanti e Cath-Info per la chiesa cattolica), allo scopo di ridurre il budget assegnato a «RTSReligion». «Dopo anni di trattative il budget di RTS per questi programmi era stato ridotto di 750.000 franchi – prosegue Villoz – passando da 2,5 milioni a 1,75 milioni», e conseguentemente ne risultavano ridotte le trasmissioni. Xavier Paillard, presidente del Consiglio esecutivo della Conferenza delle Chiese riformate (Cer), giudica non soddisfacente l’accordo e poco equilibrato il rapporto che la nuova convenzione pone tra il risparmio per le Chiese e il risparmio per la rete RTS.
Così «la riduzione dei programmi ha permesso a Médias-pro, dipartimento protestante per i media, di pervenire a una riduzione di spesa per radio e televisione di 70.000 franchi». Nell’assemblea di Yverdon, i delegati della Conferenza delle chiese riformate hanno infatti deliberato all’unanimità la proposta della stessa agenzia Médias-pro indirizzando quanto verrà risparmiato a un incremento della presenza protestante su web, nella fattispecie con il sito www.reformes.ch.
Fra i commenti registrati dopo che questa decisione è stata assunta, quello di Emmanuel Fuchs, presidente della Chiesa protestante di Ginevra (Epg): «Ritengo una buona strategia – ha detto a Protestinfo – quella di investire queste risorse nel web, andiamo in avanti»; il lavoro del sito si inserirà nel più ampio settore delle comunicazioni per le chiese della Svizzera romanda, che hanno dato vita da poco a un nuovo giornale.