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Tveit: «L’attacco a Kabul, malvagio e indiscriminato»

Il Segretario generale del Cec, il pastore Olav Fykse Tveit, ha condannato l'attacco terroristico di Kabul e ha manifestato il cordoglio anche per le vittime di Monaco

Il Segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese, il pastore Olav Fykse Tveit, ha condannato l'attacco terroristico di Kabul, dello scorso 23 luglio, rivendicato dall’auto proclamatosi Stato islamico (Is). L’attentato, a quanto pare, era diretto contro una manifestazione organizzata dalla comunità Hazara dell'Afghanistan. Il bilancio delle vittime è di circa 80 persone con diverse centinaia di feriti e membri delle forze di sicurezza afghane che cercavano di proteggere la dimostrazione. Tveit ha rilevato: «Mi addolora questo attacco a Kabul, così malvagio e indiscriminatamente rivolto a tutti gli esseri umani. Questo è un attacco alla vita umana, alla dignità umana e dei diritti umani di tutti». La comunità Hazara è una piccola minoranza etnica presente in Afghanistan e ha spesso subito discriminazioni all'interno del paese a causa della sua adesione per la maggior parte della sua comunità alla tradizione sciita dell'Islam. «Una manifestazione che intendeva pacificamente di attirare l'attenzione sulle ingiustizie e l'esclusione sociale percepita», ha concluso Tveit. Il Cec ha inviato le più sentite condoglianze alla comunità colpita.

In questa triste contabilità luttuosa quotidiana il pastore Tveit ha inviato un messaggio di solidarietà anche alla comunità bavarese:

«L'attacco mortale che ha avuto luogo a Monaco di Baviera contro persone innocenti si aggiunge alla litania dei recenti episodi di violenza con addotte motivazioni religiose è un attacco alla vita umana. Siamo scioccati e rattristati per questo ulteriore atto di violenza brutale. I miei pensieri e le mie preghiere sono con le vittime, i loro parenti e amici» e ha proseguito «Questo attacco è particolarmente scioccante per il chiaro intento deliberato di indirizzare proprio a giovani, in cerca disvago e divertimento. Sono convinto che la civiltà e la cultura europea saranno in grado di resistere nel tempo a tali attacchi e sarà capace di rifiorire. Come chiese abbiamo una responsabilità condivisa, quella di lavorare per una cultura della non-violenza in tutte le società».

Foto: Di Carl Montgomery - Flickr, Link, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5312072

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