«Insieme per l’Europa»
Si è svolto a Monaco di Baviera il Congresso ecumenico di «Together for Europe», rete di comunità e movimenti cristiani che, mantenendo la propria autonomia, stabiliscono fra loro rapporti di comunione nel rispetto delle diversità
1.700 cristiani provenienti da circa 300 denominazioni (Chiesa cattolica, Chiesa anglicana, diverse chiese ortodosse, denominazioni protestanti e evangeliche, tra cui battisti e pentecostali) si sono incontrati a Monaco di Baviera dal 30 giugno al 1 luglio per il Congresso ecumenico di «Insieme per l’Europa», rete di comunità e movimenti che – mantenendo la propria autonomia – stabiliscono fra loro rapporti di comunione nel rispetto delle diversità.
Insieme per l’Europa ha realizzato grandi eventi europei che si sono svolti nel 2004 e nel 2007 a Stoccarda, e nel 2012 contemporaneamente in 152 città del Continente, con fulcro a Bruxelles.
L’incontro di Monaco, dal titolo: «Incontro, riconciliazione e futuro», ha avuto quattro grandi temi: l’unità è possibile; la riconciliazione apre al futuro; una cultura del rapporto e della misericordia; missione e futuro. Tra i relatori vi sono stati: il cardinale Walter Kasper; il vescovo protestante Heinrich Bedford-Strohm; e il segretario generale dell’Alleanza Evangelica, Hartmut Steeb. Papa Francesco e il Patriarca ortodosso Bartolomeo I di Costantinopoli hanno inviato dei video messaggi.
Il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, ha spiegato che è nata una rete universale d’amicizia, mentre il vescovo Frank Otfried July, vice-presidente della Federazione luterana mondiale ha affermato: «Sono molte le esperienze che viviamo insieme come chiese: lavoriamo per i profughi, preghiamo insieme; vogliamo riportare Cristo al centro dell’Europa».
Il Metropolita rumeno-ortodosso per la Germania e il Centro-Nord Europa Seraphim Joanta (Norimberga) ha condiviso gioie e dolori della propria missione: «La sofferenza più grande sono le spinte fondamentaliste che rischiano di distruggere i tentativi di unità tra i cristiani, inoltre mancano i giovani nelle nostre chiese. Ma non ci abbattiamo, confidiamo in Cristo e in questa rete di fratelli».
Toccante e profetico il momento in cui diversi rappresentati di chiese cristiane e movimenti hanno pronunciato il Padre Nostro: «È un segno profetico di riconciliazione e perdono – ha spiegato il past. Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese – un segno che non vogliamo dimenticare mai più».
Il Congresso si è concluso il 2 luglio con una manifestazione pubblica alla Karlsplatz (Stachus) di Monaco a cui hanno partecipato circa 5.000 persone sotto lo striscione: «500 anni di divisione sono sufficienti – l’unità è possibile». Gerhard Pross, leader dell’Associazione giovanile maschile cristiana (Ymca) tedesca, ha dichiarato: «La divisione tra i cristiani in Europa è una ferita, ma non deve rimanere aperta per sempre... 500 anni sono stati abbastanza».