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Brexit. «Pensa, prega, vota»

Pubblicato un fascicolo informativo per aiutare le chiese inglesi a riflettere sul referendum che deciderà l’uscita o meno dall’Unione europea

Arriva un ulteriore contributo all’acceso dibattito sul referendum che il 23 giugno deciderà se il Regno Unito rimane o meno nell’Unione europea. Si tratta di un documento di 27 pagine dal titolo «Think, Pray, Vote: EU referendum resources for churches», prodotto dal Joint Public Issues Team (Jpit), gruppo di lavoro congiunto dell’Unione battista della Gran Bretagna, della Chiesa metodista, della Chiesa riformata unita e della Chiesa di Scozia, per vivere il vangelo di Cristo nella chiesa e nella società.

Nelle intenzioni del Jpit, il fascicolo «Pensa, prega, vota» è un utile strumento per i cristiani, a livello individuale e in gruppo, che vogliono considerare la membership della Gran Bretagna nell’Unione europea alla luce del comando evangelico di amare il prossimo. Esso «non pretende di dire come la gente dovrebbe votare: piuttosto, esplora le questioni che accompagnano una serie di aspetti della membership nell’Unione europea, e offre diverse opinioni e punti di vista».

In particolare il documento analizza sette temi: il mercato unico; sovranità e sussidiarietà; la libera circolazione delle persone; lavoro e benefici; la pace e le relazioni internazionali; la cura per l’ambiente; e l’agricoltura e il cibo. Non sono certo tutte le problematiche che hanno a che fare con il referendum, ma sono comunque «questioni cruciali sulle quali verificare come il Regno Unito si relaziona alla Ue, ora e in futuro».

Ognuno dei sette temi si conclude con una breve riflessione, una serie di domande, e alcuni brani delle Scritture. Inoltre vi sono le opinioni personali di due cristiani che voteranno in modo diverso al referendum: Alison Elliot, direttrice associata del Centro di teologia e questioni pubbliche presso l’Università di Edimburgo; Andrew Lilico, presidente degli economisti della Gran Bretagna e anglicano praticante. Infine viene offerto un breve excursus storico sull’Ue.

Il Gruppo congiunto ha sottolineato che in entrambi gli schieramenti del dibattito ci sono persone che hanno espresso con passione il proprio punto di vista sulla questione della membership del Regno Unito nell’Ue. «Qualunque sia la nostra posizione, come cristiani dovremmo lavorare per garantire che le nostre discussioni siano rispettose, che le nostre decisioni siano prese in armonia e che al centro vi sia il Regno di Dio e non il nostro».

Il pastore Phil Jump, leader della North Western Baptist Association, e membro battista nel Jpit, ha detto: «Se vogliamo davvero vivere come discepoli, questo investe ogni aspetto della nostra vita, compreso il modo in cui votiamo. Molti dei ragionamenti attorno al referendum europeo sembrano concentrarsi sull’interesse egoistico e sul guadagno economico. È vitale che il popolo cristiano non solo faccia domande cristiane circa il nostro futuro in Europa, ma stimoli le conversazioni nello spazio pubblico sulle quetsioni che contano davvero.

Questo fascicolo non dice a nessuno come votare, ma esplora le questioni fondamentali e come esse si riferiscono alla nostra comprensione del Regno di Dio».

Il fascicolo è stato ben accolto dal pastore Tony Peck, segretario generale della Federazione battista europea.

Dal momento che molti hanno affermato che il referendum sarà deciso sulla base della risposta emotiva piuttosto che di un dibattito ragionato, Peck è dell’avviso che forse le chiese - a partire da questo materiale - possono incoraggiare un approccio più integrato. «Il fascicolo Jpit cerca di esplorare alcuni dei principali problemi in modo semplice ed equilibrato, offrendo considerazioni bibliche e teologiche», ha detto.

Pur considerandolo «un ottimo materiale», Peck non ha esitato a dire che avrebbe desiderato trovare nel documento una sezione dedicata agli aspetti politici, sociali e teologici del principio della reciproca «solidarietà» dei Paesi, così come fu nell’ispirato dei fondatori cristiani della Ue, e un qualche riferimento all’eccellente lavoro che la Conferenza delle chiese europee (Kek), di cui tutte le chiese del Jpit sono membro, ha fatto con le istituzioni europee.

«Questo ottimo materiale può aiutarci – come chiese battiste – a comprendere insieme quale sia la volontà di Cristo su quella che sarà una decisione difficile e di vasta portata per la nostra nazione!».

Il testo «Think, Pray, Vote: EU referendum resources for churches», è scaricabile in versione integrale sul sito http://www.jointpublicissues.org.uk

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