È di nuovo il momento di MontagnArt
06 maggio 2016
L’anteprima della rassegna culturale dedicata alla montagna guarda oltre, con proiezioni ricercate e collaborazioni importanti
MontagnArt, la rassegna organizzata dal CAI Uget Val Pellice, come ogni anno stuzzica il suo pubblico con una sfiziosa anteprima pensata per dare un’idea del programma della rassegna successiva e portare argomenti e spunti sui quali poter riflettere.
L’evento di apertura, uno spettacolo affidato ad Assemblea Teatro, è l’occasione per parlare del progetto che intende ridare vita al cinema locale. Un paese, una bambina e i film vuole porre l’attenzione sull’importanza del racconto, e con il gruppo Verso il cinema val Pellice sarà occasione per dibattere proprio di questo tema e conoscere lo stato di avanzamento dei lavori. L’appuntamento è quindi venerdì 6 maggio alle 21 al Teatro Santa Croce di Luserna San Giovanni.
«Quest’anno possiamo contare sul patrocinio di due comuni – spiega Marco Fraschia, presidente del CAI di Torre Pellice – così la rassegna si dividerà tra Luserna e Torre; al Santa Croce si terranno il primo e l’ultimo incontro, mentre al Teatro del Forte i due centrali».
Si passerà infatti a Torre Pellice, il 13 ed il 20 maggio, per conoscere da vicino l’esperienza di Gian Luca Gasca, il giovane che ha percorso le Alpi in parte a piedi ed in parte con i mezzi pubblici, e per vedere il film Ninì di Gigi Giustiniani e Raffaele Rezzonico, vincitore del premio Genziana d'Oro come Miglior Film di Alpinismo al Trento Film Festival 2015.
«L’ultimo incontro – continua Fraschia – sarà nuovamente a Luserna, il 27 maggio, ed esce un po’ dal consueto stile della rassegna. In occasione della Tre Rifugi Vintage del 2015 abbiamo avuto modo di conoscere l’operatore della Rai che ha girato le immagini per il servizio del TG regionale sulla corsa. Rimanendo in contatto, abbiamo avuto modo di seguire il suo lavoro, che lo ha portato a realizzare il reportage Dust, la seconda vita, che racconta di un campo del Kurdistan iracheno dove vive un milione di rifugiati provenienti da Siria e Iraq. Abbiamo pensato che questa fosse l’occasione perfetta per ribadire come il CAI non si occupi soltanto di alpinismo, storia, e cose lontane nel tempo, ma guardi anche all’attualità ed al mondo che ci circonda, e voglia poter stimolare riflessioni utili sul nostro presente.»
Come da tradizione, tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero, ma le offerte sono sempre le benvenute, considerati i costi vivi che l’organizzazione sostiene per realizzare la rassegna.