Il villaggio bulgaro di Kozlets, esempio di tolleranza
12 aprile 2016
Musulmani e cristiani insieme si sono adoperati per raccogliere i soldi necessari al restauro della chiesa ortodossa di San Michele Arcangelo
Diciamoci la verità: siamo poco abituati alle belle notizie. I servizi giornalistici e televisivi danno per lo più informazioni relative a guerre, attentati, respingimenti, morti, traffici illeciti, scandali finanziari, epidemie, catastrofi naturali… È per questo che la notizia che arriva da un villaggio ai confini della Grecia e della Turchia è una fresca ventata di primavera.
A Kozlets, piccolo villaggio della provincia meridionale bulgara di Haskovo, i musulmani hanno con entusiasmo partecipato alla raccolta di fondi necessari per restaurare la secolare chiesa ortodossa di San Michele Arcangelo, punto di riferimento per la locale comunità cristiana che rappresenta circa il 10% dei 600 residenti.
Il restauro ha interessato soprattutto il campanile che rischiava di venire giù trascinandosi dietro anche il tetto.
Così, musulmani e cristiani insieme si sono adoperati per raccogliere i soldi, che non solo hanno coperto le spese della riparazione del campanile, ma sono bastati anche per ripristinare la recinzione attorno alla chiesa e ristrutturare l’interno.
I rintocchi della campana si udranno nuovamente quando la chiesa riaprirà in occasione della Pasqua ortodossa, che quest’anno cade il prossimo 1 maggio.
Kadir Beynur, sindaco di Haskovo, capoluogo dell’omonima provincia, ha spiegato che in questi tempi difficili, l’impegno comune dei musulmani e dei cristiani per il restauro della chiesa ortodossa ha rafforzato i legami tra le due fedi.
«Secondo i ricordi ricevuti dai miei genitori, la nostra comunità musulmana e i cristiani – che una volta erano la maggioranza nel paese – hanno sempre vissuto insieme», ha detto Beynur. Le comunità erano unite dalla fede e celebravano insieme le festività degli altri. Questo testimonia non solo che le persone si rafforzano nella fede, ma anche che in un villaggio dove ci sono musulmani e cristiani, tutti hanno fatto la loro parte, si sono rimboccati le maniche e si sono presi cura dei luoghi di preghiera».
Quanto è accaduto a Kozlets è un bell’esempio di tolleranza e di convivenza pacifica tra diversità, estremamente incoraggiante in questo momento in cui prevalgono contrapposizioni, diffidenze e chiusure.