Cristiani e musulmani uniti per promuovere una finanza etica
23 marzo 2016
L’iniziativa è stata presentata martedì 22 marzo ad Edimburgo dalla Chiesa di Scozia e dall’Islamic Finance Council UK
In queste buie ore in cui nuovi attentati terroristici hanno seminato il terrore e la morte nel cuore dell’Europa in nome di un’ideologia violenta e omicida, che strumentalizza il nome di Dio, offre un barlume di speranza la notizia che giunge dalla Scozia e che testimonia l’impegno di fedi diverse a lavorare insieme per il bene comune.
Martedì la Chiesa di Scozia e l’Islamic Finance Council UK (Ifc) hanno annunciato a Edimburgo una partnership per creare una serie di servizi finanziari etici per fronteggiare le disuguaglianze, per combattere la povertà e per cercare soluzioni aperte a chiunque indipendentemente dal proprio background religioso o etnico.
Il progetto, che nasce dalla convinzione condivisa che gli attuali istituti finanziari hanno «perso la loro coscienza sociale», si propone di ricercare, selezionare, provare e stabilire una «soluzione di business finanziario eticamente praticabile».
Il reverendo Angus Morrison, moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, ha detto: «Il nostro attuale sistema ha fallito, creando enorme disuguaglianza e distruggendo le nostre risorse naturali. Le tradizioni di fede cristiana e islamica condividono l’impegno per la giustizia economica e la chiamata a un’equa distribuzione dei doni di Dio. Grazie alla collaborazione e alla decisione di voler “mettere il nostro danaro dove sono i nostri valori”, abbiamo l’opportunità di vivere i nostri valori comuni e operare un cambiamento tangibile a favore delle persone più colpite dalla povertà. È un dovere preoccuparci delle nostre comunità e non vediamo l’ora di intraprendere la sfida insieme».
Omar Shaikh, responsabile esecutivo dell’Ifc, ha detto: «Negli ultimi anni abbiamo sviluppato un forte rapporto con la Chiesa di Scozia e questa iniziativa è il risultato di tale impegno positivo e del desiderio reciproco di collaborare su un progetto che mette insieme il meglio delle nostre rispettive fedi. Il messaggio positivo che proviene da gruppi religiosi che lavorano insieme rappresenta un faro di luce, che speriamo possa ispirare tanti altri in tutto il mondo».
E possa, aggiungiamo noi, insieme ad tante altre iniziative di collaborazione e condivisione portate avanti in Europa, essere il vero antidoto contro ogni violenza e integralismo.