Cresce la pressione per il rilascio di Zhang Kai
10 marzo 2016
L’avvocato dei diritti umani è stato arrestato per aver difeso i cristiani che si oppongono alla demolizione delle chiese nella provincia dello Zhejiang
Release International, organizzazione internazionale che sostiene i cristiani perseguitati in tutto il mondo, ha lanciato una petizione, che invita il presidente cinese Xi Jinping al rilascio immediato dell’avvocato cristiano Zhang Kai.
Nel testo si legge: «Noi con rispetto chiediamo al governo della Repubblica popolare cinese il rilascio incondizionato con effetto immediato di Zhang Kai, insieme a centinaia di altri che sono detenuti per la loro difesa dei diritti umani e della libertà di religione o di credo».
Zhang è stato arrestato nell’agosto del 2015 per aver difeso diversi cristiani che si oppongono alla rimozione di croci e alla demolizione delle chiese nella provincia dello Zhejiang. Lui stesso cristiano, Zhang ha in più occasioni messo in scacco le autorità ritorcendo contro di loro le denunce sporte contro i pastori protestanti, le croci e i luoghi di culto.
Dopo diversi mesi in cui non si avevano più notizie di lui, l’avvocato per i diritti umani è recentemente apparso in televisione dove ha fatto una confessione - evidentemente estorta - nella quale ammette di aver messo in pericolo la sicurezza nazionale e confessa un «profondo rimorso» per le azioni compiute.
Bob Fu, un ex manifestante di Piazza Tienanmen e presidente di China Aid, un’organizzazione con base negli Stati Uniti che si batte per i diritti umani in Cina, ha detto: «Zhang sembrava essere sotto costrizione mentre confessava di “mettere in pericolo la sicurezza nazionale” e di aver “raccolto una folla per disturbare l’ordine sociale”. Deve aver vissuto enormi sofferenze e torture negli ultimi sei mesi».
Zhang è uno degli oltre 200 avvocati cinesi che sono detenuti illegalmente e ai quali è negata la rappresentanza legale. In carcere sono finiti anche numerosi leader cristiani di primo piano che si sono opposti alla rimozione delle croci e alla demolizione delle chiese, che il partito comunista porta avanti ormai da due anni con la scusa di contrastare l’abusivismo edilizio.
Release International teme che la crescente campagna di intolleranza verso i cristiani nello Zhejiang possa diffondersi in tutta la Cina, stato ufficialmente ateo, dove oggi si contano oltre cento milioni di protestanti.