Nigeria, quasi diecimila cristiani uccisi in 15 anni
01 marzo 2016
"Schiacciati ma non sconfitti" il titolo dell'ultimo rapporto della Ong Open Door
L'organizzazione non governativa Open Door ha pubblicato un nuovo rapporto relativo al dramma dei cristiani nigeriani. Secondo una stima prudente sarebbero da 9 a 11 mila i cristiani uccisi a partire dall'anno 2000, mentre oltre 1 milione e trecento mila hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni.
In 15 anni sono state distrutte o costrette a chiudere i battenti oltre tredicimila chiese e sono state migliaia le attività economiche private cristiane distrutte. A causa delle violenze, concentrate soprattutto nel Nord della grande nazione africana la presenza cristiana nell'area è drasticamente diminuita fino quasi a scomparire. La coesione sociale appare in pericolo a causa della scomparsa della reciproca fiducia, dettata dagli avvenimenti. Ciò accentua le ghettizzazioni.
Il rapporto si intitola "Schiacciati ma non sconfitti" richiamando un passaggio della Seconda lettera ai Corinzi 4: 8-12
Le minacce non arrivano soltanto dai gruppi terroristici, fra cui il più noto, Boko Haram, autore di tremendi attentati e rapimenti di massa, ma è la stessa élite politica e religiosa islamica ad attuare un sistematico isolamento della minoranza cristiana. Altro gruppo che sta causando vittime e migrazioni di massa è quello degli allevatori Hausa-Fulani, a caccia di terre fertili. La Nigeria con 182 milioni di abitanti è la più popolosa nazione africana, e il 50% degli abitanti è di confessione cristiana.
Lo studio afferma che nonostante quanto analizzato «c’è ancora un’ampia presenza cristiana nella Nigeria del Nord, col potenziale di unità e resistenza. Ma la Chiesa di questa regione dovrà cercare di non chiudersi in se stessa e disimpegnarsi dalla società. Dovrebbe fare l’opposto, stimolata dalla sua spinta cristiana a essere coinvolta con la società e operare per la giustizia, la pace e la riconciliazione condividendo le proprie risorse per il bene di tutti. Per fare tutto ciò – conclude il testo – sarà necessario l’aiuto della comunità internazionale affinché la Chiesa possa lavorare per il rinnovamento e la trasformazione della comunità cristiana e della società nigeriana del nord in generale».