Primo sì al matrimonio dei giornali riformati in Svizzera
26 febbraio 2016
Nascerà una sola testate per le chiese romande, la parte francofona della nazione elvetica
Il Sinodo delle Chiese riformate del cantone del Giura in Svizzera ha accettato all’unanimità il progetto di fusione dei giornali facenti capo alla Chiese protestanti romande, l’area francofona della nazione elvetica.
E’ stata la prima delle 4 chiese romande ad essersi espressa: i riformati del cantone del Vaud (editori della rivista “Bonne Nouvelle” lo faranno il 4 e 5 marzo prossimi, i riformati di Neuchâtel (editori di “La Vie protestante Neuchâtel-Berne-Jura” il 16 marzo e il concistoro della Chiesa protestante di Ginevra (editori di “la Vie protestante Genève) lo farà il 17 e il 18 marzo.
Se tutte daranno l’assenso cesseranno di esistere le storiche testate di informazione protestante e ne nascerà una nuova, “Réformés”, a partire dal novembre di quest’anno. Si tratta di un importante progetto di riorganizzazione che nelle intenzione della Conferenza delle chiese riformate romande (Cer) porterà ad un risparmio annuo di diverse decine di migliaia di euro e dovrebbe aumentare la visibilità concentrando in un solo supporto le diverse voci cantonali. Un’idea simile era già stato accantonata nel 1980, soprattutto per la difficoltà di far coesistere diversi campanili, ognuno preoccupato di perdere autonomia comunicativa e attrattiva verso il pubblico.
Evidentemente i tempi sono cambiati e le congiunture economiche da un lato e il progressivo sgretolamento del pubblico di lettori ha portato ad un ripensamento dell’offerta di prodotti editoriali.
La nuova rivista dovrebbe assorbire i dipendenti attualmente parte delle varie redazioni, senza quindi prevedere surplus di personale.
Certo non sono tempi felici per la comunicazione di tipo religioso in Svizzera: solo pochi mesi la rete televisiva nazionale Rts ha annunciato la chiusura di tutta una serie di programmi di approfondimento religioso, salvando dalla scure praticamente soltanto i culti.
Ora questa riorganizzazione che si prefigge di essere funzionale e probabilmente lo sarà. Vedremo se a scapito della qualità e della capillarità dell’informazione.