150 anni fa, i primi avventisti in Svizzera
11 febbraio 2016
La Chiesa d’oltralpe ha festeggiato l’importante anniversario domenica 7 febbraio
Fonte Notizie Avventiste
La Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in Svizzera ha celebrato di recente un grande evento: 150 anni fa si svolgevano i primi battesimi avventisti del paese. Infatti, la sera del 7 febbraio 1866, era un mercoledì, alla luce delle lanterne (dato che non si aveva il coraggio di battezzare di giorno), due persone entravano nelle acque del Lago Neuchâtel, nei pressi di Grandson, per ricevere il battesimo per immersione ed entrare a far parte della Chiesa cristiana avventista. Si trattava di Louise Pigueron, donna conosciuta per la sua intelligenza e la notevole influenza nella regione; e Jean-David Geymet, originario delle valli valdesi italiane e uno dei primi convertiti all’avventismo in seguito alla predicazione di Michal Belina Czechowski, che lo aveva accompagnato in Svizzera. Louise Pigueron è stata invece tra le prime persone ad aver accettato il messaggio diffuso da M. B. Czechowski a Fleurier, ridente cittadina svizzera.
Ed è per questo che domenica 7 febbraio 2016, proprio 150 anni dopo, si è svolta una festa speciale presso la chiesa cristiana avventista di Neuchâtel, organizzata dalle comunità della regione, che includeva una cerimonia battesimale nelle acque del lago omonimo, per ricordare lo storico momento.
Colpisce la scelta di celebrare questi primi battesimi in pieno inverno, quando la temperatura dell’acqua è bassa, ma da una ricerca tra i vecchi documenti, svolta da Pietro Copiz, professore e direttore emerito del dipartimento Educazione della Regione Intereuropea della Chiesa, scopriamo che Louise Pigueron aveva chiesto che il suo battesimo fosse celebrato subito dopo la sua conversione; era notte e il ghiaccio aveva cominciato a formarsi sulla riva del lago.
Parlando di sé, J. D. Geymet soleva dire: «Sono il primo avventista in Europa (insieme con la signora Revel) per quanto riguarda la data, ma forse l’ultimo per i meriti». Il giovane iniziò a lavorare nella tipografia aperta da Czechowski in Svizzera, dove si pubblicava il giornale L’évangile éternel.
«Durante il suo soggiorno a Tramelan, in Svizzera – racconta Edouard Naenny nel numero speciale della Revue Adventiste del 1974 – J. D. Geymet tradusse in francese le opere di Uriah Smith (pioniere della Chiesa avventista, ndt) su Daniele e l’Apocalisse, opera che non fu mai pubblicata. Dopo il 1870, Geymet trascorse diversi anni in Piemonte, dove sposò Teresa Trombotto. Da questa unione nacquero due figlie e un figlio».
Nel 1885 Ellen G. White, cofondatrice della Chiesa avventista, e suo figlio William visitarono le Valli Valdesi in Piemonte. «Questo ebbe certamente un’influenza decisiva su J. D. Geymet e sulla sua futura vocazione – continua Naenny – A 44 anni, nel 1886, iniziò a lavorare nella chiesa come colportore evangelista, e fu così il primo in Europa a esercitare ufficialmente questo ministero».
«Il primo della numerosissima schiera di colportori evangelisti che, irradiandosi per ogni dove, porteranno la pagina stampata», conferma Giuseppe De Meo nel suo libro Granel di sale (Claudiana, 1980), in cui narra la storia della Chiesa cristiana avventista in Italia.