Persone di fedi diverse possono vivere fianco a fianco
09 febbraio 2016
Lo ha affermato il vescovo Munib A. Younan, presidente della Federazione luterana mondiale, in occasione della Settimana mondiale dell’armonia interreligiosa
Dal 1 al 7 febbraio si è svolta la Settimana mondiale dell’armonia interreligiosa, proclamata dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 2010. Obiettivo dell’evento è promuovere a livello mondiale il dialogo e la comprensione tra i credenti di diverse fedi, in modo da rafforzare l’armonia interreligiosa e la cooperazione tra i popoli, e tutelare i diritti umani costruendo una cultura di pace e tolleranza.
In occasione della ricorrenza Munib A. Younan, vescovo della Chiesa evangelica luterana in Giordania e Terra Santa (Elcjhl) nonché presidente della Federazione luterana mondiale (Flm), ha sottolineato che nel contesto globale di oggi, dove gli estremisti si ostinano a usare la religione per creare violenza e divisione, la coesistenza e il lavoro comune di persone di diversa fede è sempre più importante. I leader religiosi giocano un ruolo fondamentale nell’educare le persone a vedere «l’immagine di Dio nell’altro. Questo ci aiuterà a vivere in un mondo migliore, un mondo di accettazione dell’altro».
Come esempio di tale impegno Younan ha citato la cooperazione tra la Flm e l’Islamic Relief Worldwide cominciato nel 2014. Il lavoro umanitario congiunto si è concretizzato nel sostegno offerto sia ai rifugiati siriani in Giordania sia alle persone delle aree remote del Nepal colpite dal terremoto dell’aprile 2015.
Nel corso della Settimana mondiale dell’armonia interreligiosa, attraverso incontri di sensibilizzazioni e conferenze pubbliche, si testimonia alla gente che le religioni, in particolare le fedi abramitiche (ebraismo, islam e cristianesimo), si adoperano per bene del prossimo. «La settimana interreligiosa è un’occasione per affermare che siamo in grado di vivere fianco a fianco», ha aggiunto Younan.
Infine Younan, richiamando la «Dichiarazione di Marrakech», firmata da un vasto numero di studiosi islamici di tutto il mondo lo scorso 27 gennaio a Marrakech (Marocco), ha affermato che la dichiarazione chiede ai musulmani e agli altri leader religiosi di contrastare tutte le forme di fanatismo religioso che promuovono l’odio e la violenza. Younan ha chiesto agli studiosi del mondo arabo e musulmano di promuovere pari cittadinanza con uguali diritti e pari responsabilità per tutti i cittadini, a prescindere dalla appartenenza religiosa o settaria. «La pari cittadinanza abbraccia la diversità e il pluralismo», ha sottolineato.