Approvata dal Parlamento danese la legge sul sequestro dei beni ai migranti
27 gennaio 2016
Tutti gli oggetti di valore superiore ai 1300 euro saranno consegnati per “contributo spese dell'accoglienza”
Da oggi in Danimarca bisogna pagare per essere accolti. Il Parlamento danese ha infatti approvato ieri, 26 gennaio, la norma che proponeva di sequestrare ai richiedenti asilo beni, oggetti di valore e denaro superiori a 10mila corone, circa 1300 euro (inizialmente il tetto massimo era stato fissato a 3mila corone). Motivazione: “contributo spese per mantenimento e alloggio”. Il testo della legge, presentato dal partito del primo ministro liberale Lars Lokke Rasmussen, è stato sostenuto dalla destra ma ha ricevuto anche i voti dei socialdemocratici, principale partito di opposizione, passando con 81 voti su 109, 27 no e un astenuto.
Sono esclusi dalla confisca i beni considerati “di valore affettivo speciale”. La nuova legge appena approvata dà così alle autorità danesi l'autorizzazione a perquisire i rifugiati in arrivo e i loro effetti personali.
La proposta aveva incontrato critiche dai partiti di sinistra a livello nazionale ma anche da Amnesty International e da altre organizzazioni umanitarie internazionali. In particolare, il commissario ai Diritti umani del Consiglio d’Europa Nils Muiznieks l’aveva definita «lesiva della dignità umana delle persone». Non dimentichiamo che la Danimarca è uno dei paesi europei che insieme ad Austria, Germania, Svezia, Norvegia e Francia ha reintrodotto i controlli alle frontiere per fermare i flussi di migranti provenienti dall’est. Nel 2015 ha accolto circa 20 mila richiedenti asilo, un terzo in più rispetto al 2014.