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Da domani a Davos il World Economic Forum

Il consueto summit che riunisce nella stazione sciistica elvetica il gotha della politica e della finanza vedrà la partecipazione anche di esponenti delle religioni

La quarta rivoluzione industriale: questo il tema su cui più di 2500 esponenti internazionali del mondo della politica, dell’economia, della scienza, dell’industria e della cultura si confronteranno da domani al blindatissimo Forum Economico Mondiale (World Economic Forum-WEF) di Davos. Attesi come sempre numerosi capi di stato e di governo, nonché esponenti della comunità internazionale. Tutti insieme per approfondire le sfide che pone, e le opportunità che offre l’ormai ineludibile rivoluzione digitale. Ed è interessante notare come in questo quadro non mancherà anche uno sguardo sul ruolo che possono ricoprire le religioni del mondo.

A partecipare ai lavori ci sarà, tra gli altri, Olav Fykse Tveit, vescovo luterano norvegese, nonché segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), che giovedì sera interverrà ad una tavola rotonda sul tema Food for Change, a cui parteciperà anche il presidente della Banca mondiale Jim Yong Kim.

Inoltre, sarà presente a diversi incontri anche lo studioso statunitense Brian J. Grim, esperto di libertà religiosa e a capo di uno tra i numerosi “Consigli WEF sull’agenda globale”: il WEF ha infatti istituito un apposito gruppo di lavoro di natura interdisciplinare sul ruolo delle religioni. In occasione del summit che si apre domani Grim, insieme all’arcivescova della Chiesa luterana di Svezia, Antje Jackelén, e alla studiosa inglese Linda Woodhead, ha approntato una scheda sul ruolo che hanno le religioni nell’affrontare le sfide globali caratteristiche del nostro tempo: l’utile strumento illustra come in numerosi ambiti – dalla sicurezza alle migrazioni, dal commercio alla parità di genere, dagli investimenti allo sviluppo sostenibile - le religioni possono essere sia lievito per un mondo migliore, sia ostacolo al progresso e alla convivenza pacifica. Per Grim, elemento dirimente nell’andare nell’una o nell’altra direzione è il grado di libertà religiosa vigente nelle nostre società. Un filone di riflessione che apre interessanti prospettive anche in tema di laicità.

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