La megamoschea a Londra non si farà
27 ottobre 2015
La più grande moschea d’Europa doveva sorgere nel borgo londinese di Newham
I piani per costruire una «megamoschea» nella zona est di Londra sono stati bloccati dal governo, ponendo fine a una battaglia lunga 16 anni.
Il progetto controverso, sponsorizzato dall’organizzazione islamica Jamaat Tabligh, prevedeva la costruzione di una moschea capace di ospitare circa 9.300 fedeli, vicino al Parco Olimpico nella zona orientale di Londra. Il piano era già stato rigettato dal consiglio comunale di Newham nel dicembre 2012, ma Jamaat Tabligh, l’organizzazione religiosa accusata di avere legami con l’estremismo islamico, aveva fatto appello.
La proposta ha creato grande conflitto nel comune di Newham. L’ex consigliere comunale, Alan Craig, che ha condotto una campagna locale di forte opposizione alla costruzione della più grande moschea d’Europa, è stato oggetto di minacce di morte. Un necrologio video «In memoria del consigliere Alan Craig» è stato realizzato e mandato su Youtube.
I sostenitori della moschea hanno dato vita invece all’Alleanza del Popolo di Newham (Npa) che ha organizzato una feroce campagna contro il sindaco di Newham, Sir Robin Wales, ribattezzato «Sporco Robin», e accusato di essere sionista e razzista. Il gruppo ha diversi contatti con Lutfur Rahman, ex sindaco di Tower Hamlets, caduto in disgrazia per corruzione e brogli elettorali.
Jamaat Tabligh, che gestisce già una moschea temporanea per 2.500 fedeli sullo stesso sito, ritiene che i musulmani non dovrebbero integrarsi in una società non islamica. Presso la sua sede ufficiale nel West Yorkshire, l’organizzazione islamica gestisce una scuola che vieta agli alunni di guardare la televisione, ascoltare musica o parlare agli estranei.