L'accoglienza il grande tema anche all'Assemblée du Désert
08 settembre 2015
Migliaia di persone accorse nelle Cévennes per il tradizionale raduno dei protestanti francesi
Le parole di Matteo 25 relative all'accoglienza dello straniero sono fra le piú utilizzate in questi mesi caratterizzati da esodi costanti e tragici di disperati in fuga da guerre e soprusi; sullo stesso filone si inserisce anche la predicazione della pastora Anne Faisandier dell'Eglise Protestante Unie di Marsiglia, cui quest'anno è toccato il compito di presiedere l'Assemblée du Désert in una ricorrenza speciale, i trecento anni dal primo sinodo tenuto proprio qui, a Mialet, nelle magnifiche Cévennes patrimonio dell'Unesco, dopo la revoca dei diritti di culto ai protestanti. E come sempre sono stati migliaia i presenti, francesi e no, che si sono accalcati all'ombra della grandi querce di Mas Soubeyran, quel pugno di case in pietra che fu baluardo della resistenza protestante fra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo, per assistere al grande rito comunitario e alle conferenze di contorno. Presente a titolo personale anche il presidente del Senato Gérard Larcher.
«Non fare nulla davanti a simili tragedia é già una scelta – ha detto la pastora Faisandier – ma quello che possiamo guadagnare é assai piú importante di cosa rischiamo di perdere. Ci viene richiesto un certo sforzo, certamente, ma non possiamo chiuderci in noi stessi e lasciarci impressionare dalle differenze. Un immigrato non é un disturbo, é un amico».
1715 quindi il primo sinodo di un pugno di fedeli che non si vuole arrendere e inizia una storia nuova, 1815 Napoleone perde a Waterloo e l'Europa entra in una fase sconosciuta, 1915 e entra nel vivo la prima guerra mondiale che andrà a ridisegnare i rapporti di forza nel vecchio continente, e ora 2015 in cui siamo chiamati a scrivere un'altra storia, fatta di accoglienza, fatta di denuncia dell'assurdità dei confini, dei muri e degli occhi chiusi.