Iraq. Lo Stato Islamico trasforma una storica chiesa a Mosul in una moschea
12 giugno 2015
L’azione è la prova delle intenzioni persecutorie contro la minoranza cristiana
L’annuncio è stato dato su manifesti attaccati per le strade di Mosul, caduta nelle mani dei militanti un anno fa.
La chiesa minacciata di conversione è la Chiesa ortodossa siriana di S. Efraim, secondo quanto afferma Fides, agenzia stampa del Vaticano. Conquistata dai combattenti un anno fa, la chiesa sarà riaperta come «moschea dei mujahiddin». Secondo i media locali iracheni, la chiesa è stata adornata con il logo nero e bianco dello Stato Islamico, con sopra scritto «Non c’è Dio ma Allah» e «Il profeta Maometto».
I militanti hanno anche rimosso la croce dalla cupola della chiesa e svuotato l’edificio di tutti gli arredi e simboli cristiani.
Nuri Kino, fondatore e presidente di A Demand for Action, un gruppo impegnato per la protezione delle minoranze etnico-religiose in Medio Oriente come gli assiri e gli yazidi, ha detto alla rivista Newsweek che quanto è accaduto è la prova delle intenzioni dello Stato Islamico nei confronti della minoranza cristiana. «Se hanno trasformato una chiesa in una moschea è la prova della loro azione di pulizia, qualcosa che può chiamarsi genocidio. Essi distruggono i nostri manufatti, le nostre chiese e tentano di cancellarci in ogni modo possibile.
Fonte: Christian Today