Chiude l'Istituto Superiore Evangelico di Studi Teologici di Buenos Aires
09 giugno 2015
Dopo 131 anni l'istituzione è entrata in crisi. Sarà preservata la biblioteca, che conserva il maggior archivio teologico del mondo evangelico ispanofono dell'America Latina
Fonte Teorun | Traduzione Myriam Sappè
Dopo aver attraversato una crisi istituzionale mai vista nella sua storia, le chiese che formano l'Istituto Superiore Evangelico di Studi Teologici (Isedet nella sigla spagnola) di Buenos Aires hanno preso la drammatica decisione di chiudere l'istituzione, dando così il via a un dibattito sul futuro della formazione teologica nel Rio de la Plata.
La decisione è stata presa nell'assemblea generale straordinaria dello scorso 23 maggio, nella sede della facoltà di Flores, in Buenos Aires.
Con una storia di più di 131 anni, Isedet si è costituita come spazio di formazione teologica dei paesi ispanofoni. Eppure in questo ultimo tempo è entrata in crisi, in concomitanza con la situazione che attraversa l'educazione teologica ecumenica a livello globale e agli spazi di formazione delle grandi chiese nazionali. Ad aumentare il deterioramento istituzionale sono stati poi la situazione economica insostenibile e altri aspetti organizzativi. Questa situazione è andata aggravandosi negli ultimi anni, dopo la perdita dell'appoggio economico di organizzazioni e chiese straniere.
Per questo motivo, e davanti alla proposta di dissoluzione presentata dalla Chiesa evangelica metodista argentina, le nove chiese che formano Isedet optarono all'unanimità per la sua chiusura graduale, una decisione considerata “cosciente”, anche se “sommamente dolorosa”, ma in accordo con il momento storico che si sta vivendo.
«Oggi è stato un giorno strano e triste. Sono triste e sarò triste, perché la chiusura di Isedet è qualcosa che passa per il corpo, perché vivere un momento come questo ti fa soffrire a livello fisico», ha detto Gustav Gòmez, ex alunno di Isedet, pastore presidente della Chiesa luterana unita (Ielu), e delegato dalla sua chiesa nell'assemblea. «In ogni caso dobbiamo andare avanti, perché la situazione stava diventando difficile da controllare ed era insostenibile. Al di là della sensazione di fallimento e di regressione che ci tormenta, coloro che sono stati lì, sanno che era la unica cosa che si poteva fare», ha aggiunto.
Durante l'assemblea che ha decretato la chiusura dell'istituzione centenaria, si è espressa l'intenzione di continuare a scommettere sulla formazione teologica a partire dalla prospettiva ecumenica da un lato e del futuro della biblioteca dall'altro. Ricordiamo che Isedet possiede il maggior archivio teologico del mondo evangelico ispanofono dell'America Latina».
A proposito di questo tema il pastore Gòmez ha precisato: «la biblioteca di Isedet sarà preservata e garantita, perché è una delle nostre ricchezze». A proposito del modo in cui organizzarlo aggiunge: «ci sono due idee: la prima è trasformarla in una fondazione, la seconda è associarci a un'altra istituzione educativa». La biblioteca dell'Isedet è specializzata in teologia, scienze bibliche, scienze delle religioni, scienze umane e scienze in correlazione con la teologia, costituendosi in un'unità di informazione di livello universitario di primo livello. Per adesso l'unica certezza è che Isedet chiude, senza che ci sia nessuna proposta di continuità a scadenza breve, ma le chiese non vogliono trascurare la formazione degli attuali studenti. In questo senso si garantisce il termine degli studi a chi attualmente sta frequentando i corsi nell'istituzione. Nonostante questo c'è ancora molta incertezza sul futuro. Al di là del dolore per la fine di questo ciclo di 131 anni, le chiese protestanti del Rio de la Plata si trovano di fronte all'opportunità di ripensare la propria realtà, così come la formazione dei suoi pastori e pastore.