Beirut. L’amore cristiano e il dialogo possono influenzare la crisi in Medio Oriente
24 marzo 2015
Lo afferma il vescovo Munib A. Younan, presidente della Federazione luterana mondiale
Il 19 marzo scorso, presso la Scuola di teologia del Vicino Oriente (Nest) a Beirut, Libano, il vescovo Munib A. Younan, presidente della Federazione Luterana Mondiale (Flm), ha tenuto una conferenza pubblica sul tema «Riforma e politica». Il vescovo Younan, che è anche leader della Chiesa evangelica luterana in Giordania e Terra Santa (Elcjhl), nel suo intervento intitolato «Contributi luterani alla vita politica del Medio Oriente», ha detto che l’obiettivo dei luterani non è quello di «cristianizzare» la politica, ma di migliorare la società attraverso il proprio impegno. «Lo sviluppo costituzionale è una preoccupazione centrale per la ricostruzione del Medio Oriente. In questo processo, i cristiani arabi sottolineano l’impegno per una equa cittadinanza fatta di uguali diritti e pari responsabilità».
Il presidente della Flm ha detto che oggi Martin Lutero, che ha dato inizio alla Riforma Protestante 500 anni fa, metterebbe in dubbio la falsa distinzione tra religione e politiche, affronterebbe il conflitto israelo-palestinese, promuoverebbe l’impegno interreligioso e la moderazione.
Citando il documento storico Dal conflitto alla comunione: commemorazione comune luterano-cattolica della Riforma nel 2017 per illustrare la responsabilità ecumenica luterana, Younan ha posto l’accento sull’unità, sulla trasformazione, sulla potenza di Gesù Cristo e sulla testimonianza comune. «Insieme, abbiamo dimostrato che la chiesa di Gesù Cristo è sempre impegnata nella riforma e nel rinnovamento», ha detto.
Younan ha infine affermato che le ondate di violenza che hanno investito il Medio Oriente hanno colpito in modo sproporzionato le piccole comunità cristiane, aggiungendo che tutte le comunità sono potenziali vittime della violenza in corso. «Le riflessioni luterane sulla corretta autorità della chiesa e del governo possono contribuire ad indicare alle comunità in Medio Oriente come procedere verso un futuro condiviso», ha concluso.
(Fonte: LWF)